"Il Senato non vota la fiducia. Non vota le leggi di bilancio. Non è eletto. E non ha indennità: i rappresentati delle Regioni e dei Comuni sono già pagati per le loro altre funzioni".
Questi i quattro cardini della riforma del Senato Matteo Renzi che, dice in una intervista a 'Il Corriere della Sera', su questo passaggio istituzionale si gioca tutto
Il premier dice di essere rimasto "molto colpito" dalla presa di posizione del presidente del Senato Pietro Grasso: "su questa riforma ho messo tutta la mia credibilita'; se non va in porto, non posso che trarne le conseguenze. Mi colpisce che la seconda carica dello Stato, cui la Costituzione assegna un ruolo di terzieta', intervenga su un dibattito non con una riflessione politica e culturale, ma con una sorta di avvertimento: 'Occhio che non ci sono i numeri'".
"Se Pera o Schifani avessero fatto cosi' -aggiunge Renzi- oggi avremmo i girotondi della sinistra contro il ruolo non piu' imparziale del Senato. L'elezione diretta del Senato e' stata scartata dal Pd con le primarie, dalla maggioranza e da Berlusconi nell'accordo del Nazareno. Non so se Forza Italia ora abbia cambiato idea; se e' cosi', ce lo diranno".