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Come proteggere il fegato: le Regole Igieniche

27 ottobre 2015 | 00.15
LETTURA: 4 minuti

Come proteggere il fegato: le Regole Igieniche

Come abbiamo potuto vedere, il fegato è un organo complesso, con moltissime funzioni ed estremamente vulnerabile. Pertanto le situazioni che possono comprometterne la salute, totale o parziale, sono davvero moltissime e si concretizzano in abitudini di vita che vanno al di là del semplice rispetto di una sana alimentazione. A questo proposito l'Associazione Italiana Studi Fegato (AISF) ha stilato un vero e proprio decalogo utile per la difesa di questo organo, decalogo che riprendiamo ed integriamo anche con altre informazioni utili allo scopo.

Fai attenzione all'igiene personale

L'igiene personale è fondamentale per prevenire alcune malattie del fegato e in special modo l'epatite virale A. Questa epatite infatti si trasmette attraverso contagio orofecale: se portiamo alla bocca mani non pulite o mangiamo alimenti contaminati dal virus esiste un rischio molto alto di infezione. Quindi, in termini pratici, la prevenzione passa attraverso una continua e scrupolosa igiene delle mani, prima di mangiare e comunque sempre dopo essere andati in bagno.

Tuttavia si deve avere cura di lavare bene anche frutta e verdura, senza trascurare, in caso di uso acque di dubbia provenienza o potabilità, l'utilizzo di sostanze disinfettanti (amuchina) per il lavaggio degli alimenti che dovrebbero essere mangiati crudi.

Purtroppo alcune delizie per il palato possono rappresentare un veicolo di infezione:le crudità, ad esempio, e in special modo quelle marine, possono trattenere il virus dell'epatite A. I molluschi, ad esempio, se dimorano in aree marine presso le quali ci sono scarichi fognari non trattati adeguatamente, conservano una carica batterica e virale che può dare disturbi gastroenterici severi, ma anche epatici. In caso di malattia conclamata è necessario evitare anche lo scambio di posate o bicchieri.

Utilizza strumenti personali per l’igiene personale

Forbici per le unghie, spazzolini da denti possono essere luoghi in cui si annidano i virus di tipo A, B, C e D che si scambiano per lo più con il sangue e i fluidi corporei. Così, in caso di sospetta e certa infezione da parte di uno di questi virus diventa necessario che ogni individuo abbia i suoi effetti personali ben divisi da quelli degli altri, per evitare contagi indiretti.

Anche nei rapporti sessuali è importante, se non si ha la certezza della negatività del partner, utilizzare il profilattico: le epatiti infatti si trasmettono anche per via sessuale.

In ultimo non va trascurato, come possibile veicolo di infezione la puntura accidentale o la condivisione di siringhe infette. Si tratta di un fenomeno più raro, oggi, dato che le tossicodipendenze sono molto cambiate rispetto alle modalità di assunzione degli stupefacenti degli anni '70 e '80. Ma egualmente è bene sapere che in caso di puntura accidentale con una siringa infetta esiste la possibilità teorica di trasmissione del virus dell'epatite B e C.

Attenzione ai piercing e ai tatuaggi

La moda ogni tanto lancia dei messaggi che possono essere negativi per la salute delle persone. Ebbene l'esplosione nell'uso di piercing e tatuaggi, specialmente da parte dei giovani, può diventare un pericolo per il fegato.

È bene ricordare che il pericolo, in questo caso, non deriva tanto dall'utilizzo degli inchiostri, ma dall'uso di aghi o strumenti di lavoro non adeguatamente sterilizzati e senza la sostituzione delle parti che, per legge, devono essere monouso. Quindi se vuoi fare un tatuaggio o un piercing, fatti spiegare attraverso quali procedimenti vengono purificati gli strumenti e fai aprire l'ago della confezione monouso davanti ai tuoi occhi.

Ricorda inoltre che i tatuatori professionisti e, quindi, abilitati possono avere una certificazione di qualità che assicura il rispetto delle norme igieniche di cui abbiamo appena parlato.

Il motivo per cui il fegato potrebbe avere danni da queste pratiche è facilmente intuibile sulla base di ciò che abbiamo detto prima: l'uso promiscuo di aghi non sterilizzati è una possibile fonte di infezione per le epatiti di tipo B e C.

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