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Scommesse illegali e contabilità parallela: scatta la maxi operazione 'Reset'

14 marzo 2017 | 10.09
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Operazione 'Reset' della Polizia nelle città di Napoli, Bari e Palermo, che ha portato alla chiusura di 12 sale giochi, strategicamente ubicate nei pressi di alcune scuole frequentate da minorenni. "L’obiettivo - spiega la Polizia - è stato prevenire e reprimere il fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine, nonché le infiltrazioni della criminalità organizzata, anche mafiosa, nel settore dei giochi e delle scommesse; fenomeno fonte di enormi guadagni per la malavita".

L’operazione ha coinvolto circa 300 poliziotti dei nuclei della Polizia dei giochi e delle scommesse, istituiti presso lo Sco. Nell’attività hanno concorso anche le squadre mobili e le divisioni anticrimine delle questure coinvolte e dei reparti prevenzione crimine operanti su quei territori.

La Polizia ha controllato 104 esercizi commerciali (punti di ricarica, sale giochi, sale scommesse e associazioni culturali), chiuse 12 sale giochi, denunciate 24 persone, responsabili di esercizio abusivo di attività di gioco e ricettazione, contestate 59 sanzioni amministrative, che hanno anche riguardato il mancato rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro. Inoltre, sono stati sequestrati 21.380 euro in contanti e documenti contabili utili per ricostruire i flussi illeciti di denaro.

"Si tratta di una vera e propria contabilità, parallela a quella legale, riportata sia in tradizionali libri mastri in cui venivano indicati nomi, cifre e conti correnti, anche stranieri; sia in sofisticati software di gestione contabile - spiega la Polizia - Un giro di affari, quello che ruota attorno al mondo dei giochi e delle scommesse, che ha raccolto nel 2016 oltre 90 miliardi di euro e che ha attirato anche l'interesse delle organizzazioni criminali italiane e straniere, anche di tipo mafioso".

Da diversi anni, infatti, "le mafie tradizionali (cosa nostra, 'ndrangheta e camorra) stanno rilevando punti scommesse - riferisce la Polizia - alterando la libera concorrenza nel settore, acquisendo il controllo di attività commerciali o investendo direttamente ingenti capitali nella gestione di centri trasmissione dati, avvalendosi anche di bookmakers stranieri e di una vasta rete di insospettabili prestanome, per intestare le attività imprenditoriali".

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