Per l'Organizzazione dell'Onu non ci sono giustificazioni politiche o religiose per la distruzione del patrimonio culturale dell'umanità.
La distruzione della città assira di Nimrud da parte dei jihadisti dello Stato Islamico (Is) rappresenta un ''crimine di guerra''. E' così che l'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, ha commentato l'ultimo attacco sferrato dall'Is al patrimonio culturale e storico dell'Iraq. ''La distruzione deliberata del patrimonio culturale è un crimine di guerra'', ha chiarito la responsabile dell'Unesco Irina Bokova. ''Non ci sono giustificazioni politiche o religiose per la distruzione del patrimonio culturale dell'umanità'', ha aggiunto.
Nimrud, che si trova a circa 30 chilometri a sud est di Mosul, è stata fondata nel tredicesimo secolo prima di Cristo fa ed è considerata la seconda capitale dell'Impero assiro.
La distruzione di Nimrud arriva a una settimana dalla diffusione del video da parte dell'Is nel quale si vedono uomini armati di asce e picconi che fanno a pezzi le statue e i manufatti conservati nel museo di Mosul. Nell'interpretazione estremistica dell'Islam adottata dall'Is, le statue, gli idoli e i santuari sono oggetti di culto diversi da Dio e per questo vanno distrutti. Molti dei manufatti distrutti nel museo di Mosul provenivano da Nimrud e Hatra, che secondo gli archeologi iracheni sarà il prossimo obiettivo dell'Is.