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Turchia: marmi 'da cucina' nel teatro romano, polemica su restauro Aspendos

28 settembre 2015 | 14.43
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Un "disastro". E' questa la definizione più usata sui social media e tra gli addetti ai lavori per il restauro del teatro romano di Aspendos, nel sud-ovest della Turchia. All'inizio dell'anno le autorità locali hanno deciso di mettere mano all'edificio, uno dei tre teatri meglio conservati al mondo (insieme a Bosra in Siria e Orange in Francia) e candidato per il riconoscimento come patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco.

L'intenzione era quella di fare una bella figura con i leader mondiali in occasione del G20 di novembre, che si svolgerà ad Antalya. Il programma dell'evento prevede infatti una visita al teatro, a cui dovrebbero partecipare, secondo il quotidiano Hurriyet, anche Angela Merkel, Barack Obama e Vladimir Putin. Così il teatro è stato chiuso per restauri per gran parte del 2015 e alla sua riapertura guide turistiche e visitatori sono rimasti sconcertati alla vista degli spalti in gran parte ricostruiti con marmo candido.

Per descrivere l'impatto delle nuove gradinate del teatro, Hurriyet ha scritto che è stato usato il marmo "che si vede in molte cucine" e che è netto il suo contrasto con il colore grigio della pietra originale. "Che disastro!", ha commentato Recep Yavuz, funzionario dell'autorità per il turismo di Antalya, che ha descritto il restauro come un'operazione "priva di senso e confusa", che non rispetta la sontuosità e l'importanza del teatro.

Alper Erpolat, una guida turistica della zona, ha raccontato a Hurriyet il raccapriccio provato dai primi turisti che hanno visitato il teatro dopo il suo restauro e ha spiegato che, soprattutto nelle foto, il 'nuovo' teatro sembra un falso storico o una ricostruzione dozzinale.

La Turchia non è nuova a questi interventi di restauro disastrosi. Ad agosto ha fatto molto discutere il nuovo aspetto di un castello di epoca bizantina nel quartiere Sile di Istanbul, ricostruito fin nel minimo dettaglio. Il suo nuovo aspetto squadrato e lucido e il suo nuovo colore giallastro hanno fatto sì che in tanti lo paragonassero a un enorme SpongeBob, la spugna marina protagonista dell'omonimo cartoon Usa.

A maggio aveva invece fatto scalpore il restauro di una decina di preziosissimi mosaici di epoca romana custoditi nel museo di Antakya. Anche in quel caso, l'intervento dei restauratori è stato talmente pesante da renderli "caricature" di quello che erano in precedenza, come denunciò all'epoca un esperto locale, Mehmet Daskapan. Tanto che il dipartimento per i musei del ministero turco della Cultura nominò una commissione di inchiesta che bloccò immediatamente i restauri di altri mosaici.

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