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Iran-Pakistan: tensioni su gasdotto, Teheran chiede rispetto accordo (2)

27 febbraio 2014 | 09.12
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(Aki) - Una tesi respinta in blocco da Majedi, che ha ricordato come la questione delle sanzioni all'Iran non e' un nuovo sviluppo, in quanto le misure restrittive contro la Repubblica islamica sono in vigore da anni. "Il Pakistan ha fronteggiato pressioni quando firmo' l'accordo'", ha affermato il viceministro, ricordando l'opposizione degli Usa al 'Gasdotto della Pace', che nei progetti iniziali avrebbe dovuto raggiungere l'India, prima che Nuova Delhi uscisse di scena. Secondo Majedi, il Pakistan era "pienamente cosciente della situazione e della questione delle sanzioni", quando ha deciso di "firmare il contratto".

Nubi sempre piu' scure si addensano dunque sul progetto del gasdotto, sul quale pesano anche le dichiarazioni rilasciate alla fine dello scorso ottobre dal ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zanganeh, il quale disse di "non avere speranza" riguardo alla pipeline alla luce della richiesta di Islamabad a Teheran di un finanziamento di due miliardi di dollari per realizzare la sua parte di gasdotto. Richiesta alla quale la Repubblica islamica ha risposto con un no.

Nelle previsioni la pipeline, lunga complessivamente 1.700 chilometri, dovrebbe essere operativa al 100% a meta' del 2015 e trasportare dall'Iran in Pakistan 21,5 milioni di metri cubi di gas al giorno. Il progetto risale al 1994 e avrebbe dovuto coinvolgere anche l'India, che pero' nel 2009 si e' tirata indietro. Il gasdotto dovrebbe collegare il giacimento iraniano di South Pars, nella provincia meridionale del Balucistan, al nord-ovest del Pakistan. Il paese asiatico e' da anni alle prese con difficolta' croniche sotto l'aspetto dell'approvvigionamento energetico, in particolare nelle aree di confine, che hanno pesanti ripercussioni anche sul suo sviluppo industriale.

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