La Turchia congelerà l'accordo per l'Unione doganale con l'Unione europea se sarà lasciata fuori dai negoziati per il nuovo accordo commerciale tra Ue e Usa. Lo ha detto il ministro turco per gli Affari europei, Volkan Bozkir, durante un incontro con i giornalisti in Norvegia, dove è in visita ufficiale.
Il 'Transatlantic Trade and Investment Partnership Agreement' tra Europa e America è ancora in fase di discussione. Ankara, che non è ancora membro dell'Ue, non partecipa ai negoziati con Washington, e teme di restare esclusa o di vedersi imporre un accordo che non ha contribuito a definire, a causa dell'Unione doganale con Bruxelles.
La Norvegia, Stato non Ue firmatario dell'Associazione europea di libero scambio (Efta), potrebbe trovarsi in una situazione analoga e, come ha spiegato Bozkir, a Oslo si è discusso proprio di come affrontare il problema. "La Turchia - ha detto il ministro - è l'unico paese ad aver siglato un accordo di Unione doganale senza essere membro dell'Ue".
Al momento, secondo i dati del ministro, il volume degli scambi tra Ue e Turchia è di 150 miliardi di euro all'anno, di cui il 45% di esportazioni turche. "Quindi - secondo Bozkir - ogni accordo commerciale tra il blocco europeo e i paesi terzi danneggerebbe l'economia turca, perché Ankara sarebbe costretta a firmare a sua volta un accordo con quei paesi".
"L'unica soluzione - ha proseguito il ministro - è includere un articolo nell'accordo che permette alla Turchia di diventarne automaticamente parte. Se questo non succede, l'impatto economico sarà enorme". "Spero che questa non venga presa come una minaccia - ha aggiunto - ma in questo caso la Turchia dovrebbe congelare l'accordo di Unione doganale, per evitare che gli Usa ne beneficino indebitamente".