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Petrolio: strategia Riad funziona, con prezzi bassi sauditi dominano mercato

14 maggio 2015 | 15.16
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La discussa scelta di politica petrolifera ha riaffermato la leadership assoluta della famiglia al-Saud sul mercato globale

Petrolio: strategia Riad funziona, con prezzi bassi sauditi dominano mercato

Una strategia vincente. Questo pensano i sauditi della loro decisione di mantenere intatti i livelli di produzione del greggio malgrado un forte calo della domanda e di conseguenza del prezzo del barile sui mercati internazionali. La discussa scelta di politica petrolifera ha infatti portato Riad a centrare l'obiettivo prefissato, ovvero riaffermare la leadership assoluta della famiglia al-Saud sul mercato globale.

"Non c'è dubbio su questo, la caduta del prezzo (del greggio, ndr) degli ultimi mesi ha tenuto lontani gli investitori dal petrolio più costoso (quello cioè che ha costi di estrazione elevati, ndr) come lo shale oil Usa, il deep offshore e i greggi pesanti", ha affermato un responsabile saudita, rimasto anonimo, in un'intervista al Financial Times.

Se la strategia funziona, non c'è necessità di cambiarla. La produzione della monarchia del Golfo ha toccato ad aprile livelli record, assestandosi sui 10,3 milioni di barili al giorno. Nessun cambiamento nella politica petrolifera del governo saudita è atteso al vertice dell'Opec che si terrà il mese prossimo a Vienna.

I dati diffusi ieri dall'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) sembrano dare ragione ai sauditi. L'agenzia ha riferito che il numero di impianti di trivellazione in funzione negli Usa è crollato del 60% a causa dei prezzi del petrolio. Questo ha portato a un "cedimento" nella produzione dello shale oil Usa ad aprile, "mettendo fine apparentemente a una striscia vincente pluriennale".

Ma la Iea, cautamente, ha comunque sottolineato che sarebbe "prematuro" affermare che l'Opec ha "vinto la battaglia per le quote di mercato". Anche secondo gli esperti, è ancora troppo presto per poter dire se l'Arabia Saudita sta aumentando le sue quote. I dati del 2011-2014 mostrano, infatti, che Riad ha aumentato le esportazioni verso India e Giappone, ma le ha ridotto verso la Cina, che guarda ad altri paesi dell'Opec come Iraq e Iran.

Il funzionario saudita si è detto convinto che il regno continuerà a mantenere il suo ruolo centrale nel mercato dell'energia, malgrado la crescita di alternative ai combustibili fossili e la concorrenza di produttori di greggio rivali, anche all'interno della stessa Opec. "L'Arabia Saudita vuole prolungare l'era del petrolio - ha affermato - Vogliamo che il greggio continui ad essere usato come una delle maggiori fonti di energia e vogliamo essere il principale produttore di quest'energia".

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