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M.O.: palestinesi verso 'piano B' in caso fallimento colloqui con Israele

31 marzo 2014 | 11.47
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(Aki/Washington Post) - Dalla richiesta di un boicottaggio internazionale di Israele a proteste di massa per chiedere un riconoscimento maggiore alle Nazioni Unite. Sono queste alcune delle opzioni che i palestinesi stanno valutando come 'piano B' nel caso in cui i negoziati in corso con gli israeliani e mediati dagli Stati Uniti dovessero portare a un nulla di fatto. La strada piu' ardua, quella che gli israeliani vedono come una minaccia, è quella di cercare di denunciare Israele al Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra commessi dall'esercito israeliano in Cisgiordania.

Andare all'Aja ''sarebbe la bomba atomica'', sostiene Hanan Ashrawi, alto esponente della commissione esecutiva dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) incaricato di valutare le alternative a disposizione dei palestinesi nel caso in cui i negoziati di pace dovessero fallire. ''E' un grande bluff", ha detto Alan Baker, ex ambasciatore israeliano in Canada, che si dice dubbioso circa la possibilita' che i palestinesi riescano a convincere il Tribunale penale internazionale di ascoltare la loro causa. In ogni caso, ha notato Baker, la minaccia ha ricevuto l'attenzione degli americani e spaventato gli israeliani che non vogliono essere incolpati del fallimento dei colloqui, che dovrebbero terminare il 29 aprile. (segue)

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