(Aki) - E' ancora la Turchia, per il secondo anno consecutivo, il paese al mondo con il piu' alto numero di giornalisti in carcere. Lo rivelano i dati diffusi dal Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), in base ai quali sono oggi in cella in Turchia 40 reporter. Il rapporto dell'ong internazionale con sede a New York denuncia inoltre minacce e censura da parte del governo contro i media e sostiene che almeno 59 giornalisti siano stati licenziati o costretti alle dimissioni a causa della copertura che hanno dato delle proteste di Parco Gezi, la scorsa estate.
"Il governo - si legge nel documento del Cpj - prova a censurare la copertura degli eventi piu' sensibili, minacciando e restringendo la liberta' dei social media o usandoli, almeno in un caso, per promuovere una campagna diffamatoria contro i giornalsti. L'arresto di reporter, la comparazione tra le critiche (all'esecutivo, ndr) e il terrorismo e la retorica anti-media del governo, che ha incoraggiato i procuratori a indagare su chiunque lo critichi, compromettono lo standard di liberta' della Turchia e ostacolano la sua aspirazione a essere considerata un leader regionale e un modello di democrazia".
Il rapporto di Cpj arriva dopo che, nei giorni scorsi, ha fatto scalpore la notizia dell'espulsione di Mahir Zeynalov, giornalista originario dell'Azerbaijan, per alcuni tweet critici nei confronti del governo. Molto discussa anche la registrazione di una telefonta del premier Recep Tayyip Erdogan alla tv privata Haberturk per dare disposizioni sul contenuto di alcune notizie. Proprio oggi, infine, Reporter senza frontiere ha diffuso uno studio che piazza la Turchia al 154esimo posto su 180 per liberta' di informazione.
