(Aki) - Sono momenti di disperazione e angoscia quelli che hanno vissuto e stanno vivendo i lavoratori intrappollati nella miniera di Soma, nella Turchia occidentale, in seguito all'esplosione e in attesa dei soccorsi. Lo racconta al quotidiano Hurriyet uno dei sopravvissuti, Hasan Ozdil, che è riuscito a scappare nella notte del 13 maggio e che parla di un suo compagno che ha tentato di suicidarsi con una cintura per fuggire alla disperazione dell'attesa dei soccorsi. Altri minatori, racconta poi il testimone, hanno invece battuto la testa contro i muri piu' volte, sempre in preda all'angoscia di morire soffocati dall'inalazione di monossido di carbonio.
Uno scenario ''scioccante'', quello che Ozdil ha visto all'interno della minera, dove racconta di aver ''visto un lavoratore con la cintura attorno al collo che cercava di suicidarsi. Sono andato nella zona vicino all'esplosione. C'era gas, così me ne sono andato. Mi è stato detto che c'erano lavoratori che picchiavano la testa contro i muri. Le loro maschere (antigas, ndr) non funzionavano. Ho portato questa maschera per tre anni, ma non so quanto funzioni. Le maschere avrebbero dovuto essere visionate ogni sei mesi, ma non lo ha mai fatto nessuno''.
Ozdil ha poi detto di aver saputo dell'esplosione dal suo capo, che gli ha telefonato dall'interno della miniera. ''E' stata l'ultima telefonata che ho ricevuto da lui - ha detto - L'esplosione si è verificata a 2.400 metri sotto la superficie''.
