(Aki) - ''India e Pakistan hanno visioni molto diverse'' sui passi da compiere per un reale miglioramento delle relazioni e ci vorranno ''almeno tre generazioni'' prima che da Paesi eterni rivali, entrambi dotati armi nucleari, si trasformino in Paesi ''amici''. E' l'analisi di Mohammed Hanif, giornalista e autore pakistano, che in passato ha collaborato con il Washington Post e India Today e che ora lavora per la Bbc dal Pakistan.
In un'intervista ad Aki - Adnkronos International dopo lo storico colloquio a Nuova Delhi tra il primo ministro pakistano Nawaz Sharif e il neo premier indiano Narendra Modi, Hanif sottolinea come sia l'India che il Pakistan ''abbiano la propria storia alle spalle e una propria opinione su come arrivare alla pace''. Posizioni distanti, tra piogge di accuse in relazione ad attacchi terroristici e annose dispute (come quella per la regione contesa del Kashmir), che pero' potrebbero avvicinarsi grazie alla 'ricetta' che prevede si dia impulso agli scambi commerciali prima di affrontare le questioni piu' spinose. Sia in India che in Pakistan, osserva Hanif, ''c'e' chi crede che ci si possa concentrare sul commercio'' per arrivare al reale disgelo. ''Non c'e' sviluppo economico senza la pace'', ha detto oggi Sharif da Nuova Delhi.
India e Pakistan saranno mai realmente due Paesi amici? ''Non fin quando saro' vivo io'', risponde Hanif. Dalla partizione dell'India nel 1947, sottolinea, sono passate ''tre generazioni e tre guerre'', due delle quali combattute per il Kashmir. ''Ogni volta sembra che le cose vadano meglio, ma poi accade sempre qualcosa, un attacco terroristico, per esempio, e si torna indietro - conclude Hanif - Prima che India e Pakistan diventino amici ci vorranno almeno altre tre generazioni''.
