Sono ad alto rischio povertà, sfruttamento e molestie sessuali le rifugiate siriane che hanno perso i loro mariti o compagni in combattimento in Siria. L'allarme arriva dall'Unhcr, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che indica che circa 145mila donne si trovano in queste condizioni in Egitto, Libano, Iraq e Giordania. Si tratta di donne che hanno perso i mariti in guerra e sono fuggite per far fronte a una situazione di povertà e discriminazioni in quanto non accompagnate da un uomo, ha spiegato l'Alto commissariato per i rifugiati Antonio Guterres. ''E' vergognoso. Vengono umiliate per aver perso tutto'', ha detto.
L'Unhcr ha quindi avvertito che solo una di queste donne su cinque è in grado di trovare un lavoro pagato, mentre la grande maggioranza delle madri rifugiate dipende a pieno dagli aiuti finanziari dell'Onu. I loro figli sono spesso mandati a lavorare per portare soldi alla famiglia e quindi privati del diritto all'istruzione. In tutto, secondo l'Unhcr, sono 2.9 milioni i rifugiati siriani in Libano, Turchia, Giordania, Iraq ed Egitto.
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