Per Hamas e la Jihad Islamica le proposte ricevute dai negoziatori palestinesi durante i colloqui indiretti al Cairo con gli israeliani per un accordo per un cessate il fuoco permanente non soddisfano le richieste avanzate. Secondo un portavoce di Hamas, Israele non può fare altro che accettare le richieste del popolo palestinese.
Per alcuni esponenti di Hamas e Jihad Islamica le proposte ricevute dai negoziatori palestinesi durante i colloqui indiretti al Cairo con gli israeliani per un accordo per un cessate il fuoco permanente non soddisfano le richieste avanzate. E' quanto si legge sul sito di notizie Ynet, che cita la radio israeliana alla vigilia della prevista ripresa dei colloqui indiretti nella capitale egiziana.
Stando alle notizie diffuse, un portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha sostenuto durante una visita in Sudan che Israele non può fare altro che accettare le richieste del popolo palestinese altrimenti, ha minacciato, dovrà prepararsi a una lunga battaglia.
Secondo la radio israeliana, un leader della Jihad Islamica a Gaza ha affermato che i negoziatori al Cairo non firmeranno alcun accordo che non risponda alle richieste palestinesi, pur ribadendo che l'organizzazione concederà all'Egitto il tempo necessario per concludere un'intesa per il cessate il fuoco permanente.
Khaled al-Batesh, membro della delegazione palestinese al Cairo e leader del Movimento della Jihad Islamica, ha sottolineato che "le fazioni palestinesi hanno avanzato richieste ragionevoli". Al-Batesh, si legge sempre su Ynet, ha criticato l'Egitto, sostenendo che "potrebbe fare di più per i palestinesi".
Bassam Salhi, altro componente della delegazione palestinese, ha riferito che durante gli ultimi colloqui si sono registrati progressi, ma a suo avviso c'è non più di un 50% di probabilità di arrivare a un accordo durante il nuovo round di negoziati che partirà domani.