Iraq: sfollati occupano scuole, anno scolastico a rischio

Migliaia di scuole irachene sono occupate da sfollati in fuga dalle loro case a causa dell'avanzata dei jihadisti dello Stato islamico nel nord e nell'ovest del Paese. E' quanto riferiscono fonti governative e ufficiali avvertendo che a meno di un mese dall'inizio dell'anno scolastico è a rischio la ripresa delle lezioni per la situazione umanitaria in Iraq. Inoltre in due delle province più popolose, Niniveh e Anbar, molte scuole non riapriranno in quanto sono state occupate dai miliziani dello Stato islamico.

''Riteniamo che oltre la metà delle province avranno un anno scolastico molto difficile'', ha detto il vice capo dell'Unicef in Iraq Colin MacInnes, secondo cui la presenza di oltre 1,8 milioni di sfollati in Iraq potrebbe provocare i danni peggiori mai registrati in anni al sistema educativo in Iraq. A peggiorare la situazione è anche il mancato stipendio degli insegnanti e di altri funzionari dell'istruzione per via del conflitto politico interno.

Secondo il portavoce del ministero dell'Istruzione Salama al-Hassan, il governo si impegna a riaprire le scuole il 22 settembre come da calendario, ma fonti ufficiali di governo parlano di un rinvio di almeno tre settimane. Nessuno, comunque, sa con esattezza quante scuole siano usate come rifugio temporaneo per gli sfollati. La Commissione internazionale di soccorso parla di oltre 650 scuole solo a Dahuk, provincia curda al confine con Niniveh, occupate da 21mila famiglie. A Baghdad, invece, si stima che sia occupato il 60 per cento delle scuole, spiega Hassan.

Il numero degli sfollati che si è registrato negli anni scorsi in Iraq, ad esempio durante lo scontro settario tra sciiti e sunniti nel 2006-2007, era ''pari solo all'un per cento rispetto ai numeri attuale'', avverte Hassan.