Giungere alla pace con i ribelli curdi del Pkk, con i quali il conflitto trentennale è costato la vota a circa 40mila persone. E' questo l'obiettivo che si prefigge il nuovo primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, che riferendo in Parlamento ha anche posto l'adesione alla Ue entro il 2023 e la Turchia tra le 10 economie mondiali come punti della sua agenda. ''Porteremo avanti il processo di pace con una determinazione che cambierà il destino del Paese. Agiremo in maniera più decisiva e abbatteremo i muri tra la nostra nazione e lo stato'', ha spiegato. Il percorso di avvicinamento con il Pkk era stato iniziato dall'ex premier e attuale presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che nel 2012 aveva avviato negoziati clandestini con il leader curdo in carcere Abdullah Ocalan. I negoziati si sono però arenati lo scorso settembre, quando il Pkk ha accusato Erdogan di non rispettare le riforme promesse.
In politica estera, Davutoglu ha quindi detto che ''non saremo un Paese la cui politica estera è dettata da altri stati - ha detto - La Turchia continuerà a portare stabilità al mondo essendo parte della soluzione, sia nella regione, sia su scala globale. Porteremo avanti una politica estera attiva''. ''Il nostro obiettivo è quello di creare una Turchia più potente, in salute, rispettabile e democratica e che sia da esempio per il mondo per le sue politiche economiche, scientifiche, tecnologiche, sociali e culturali'', ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri.
