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Iran: Rohani vince resistenza conservatori, via libera a internet veloce

03 settembre 2014 | 12.05
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Iran: Rohani vince resistenza conservatori, via libera a internet veloce

E' una svolta a suo modo storica quella maturata in Iran nel campo delle tecnologie. Il presidente iraniano, Hassan Rohani, vincendo le resistenze dei conservatori, ha infatti autorizzato il rilascio di licenze per la diffusione di connessioni 3G e 4G ai due principali operatori della Repubblica islamica.

Internet ad alta velocità sarà quindi una realtà per milioni di utenti che potranno scaricare foto e video, ovviamente dai siti non censurati dalle autorità. In Iran è bloccato l'accesso a YouTube e Twitter, per citare alcuni dei più noti, ma molti giovani riescono ad aggirare i divieti usando dei software speciali .

Rohani ha dovuto affrontare una dura opposizione prima di dare il via libera al provvedimento. In molti ambienti militari e religiosi c'è il timore che internet veloce possa tramutarsi in uno strumento capace di riaccendere le proteste antigovernative, come avvenuto nel 2009, quando la protesta dei giovani invase il web.

Il presidente iraniano ha dovuto fare i conti anche contro il clero sciita, o almeno la parte più oltranzista rappresentata dal grande ayatollah Makerem Shirazi, stretto collaboratore della Guida Suprema Ali Khamenei. Il religioso ha bollato come immorale la connessione Internet ad alta velocità, precisando che è "inumana" perché permette di scaricare video e foto "malefiche".

Rohani, tuttavia, non ha desistito dal suo obiettivo e nei giorni scorsi ha rivolto un appello alla leadership religiosa del paese, alla quale ha chiesto di dimostrarsi più tollerante nei confronti di Internet e delle nuove tecnologie, perché l'Iran non può permettersi "di chiudere le porte al mondo". Durante un incontro con un gruppo di leader religiosi trasmesso dalla tv di stato, Rohani ha affermato che Internet è importante per chiunque voglia accedere alla conoscenza e alle varie scienze.

L'appello è stato subito accolto dall'assemblea dei docenti e dei ricercatori della scuola teologica di Qom, il cuore pulsante dello sciismo iraniano. "Non ci opponiamo alla tecnologia, ma la consideriamo un valore", ha affermato uno dei portavoce dell'assemblea della città santa, Hamid Shahriari, replicando a Rohani.

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