Promette che sarà ''il presidente di tutti'' il nuovo capo di Stato afghano Ashraf Ghani, nominato ieri dopo una disputa in corso da giugno con il suo sfidante Abdullah Abdullah. Parlando per la prima volta da presidente davanti a una folla di sostenitori, Ghani a detto che ''vorrei dire ancora una volta che non adotteremo la politica dell'esclusione. Coloro che ieri erano i nostri rivali, oggi sono i nostri colleghi''. Ieri Ghani e Abdullah hanno firmato un accordo per la formazione di un governo di unità nazionale. In base all'accordo Ghani sarà il nuovo presidente dell'Afghanistan e Abdullah ricoprirà il nuovo incarico di 'chief executive officer', denominazione adottata per la carica di premier.
"Siamo i servitori di questa nazione'', ha proseguito Ghani, che ufficialmente prenderà il posto del presidente uscente Hamid Karzai nella cerimonia prevista per lunedì 29 settembre. Ghani ha anticipato che il suo sarà un governo di legge, giustizia, trasparenza e responsabilità. Ghani ha quindi chiesto al popolo afghano di avere un ruolo attivo per la pace in Afghanistan. ''Lasciamoci dietro il passato e guardiamo al futuro. Dobbiamo usare ogni istante per costruire la nostra casa'', ha affermato.
Quella in corso è la prima transizione pacifica di potere da un presidente eletto a un altro nella storia dell'Afghanistan. Da Ghani ci si aspetta ora la firma dell'accordo sulla sicurezza con gli Stati Uniti. Questa mattina i Talebani hanno respinto la possibilità di aprire un dialogo con il nuovo presidente afghano e hanno promesso di "continuare il jihad armato" contro Kabul.
"Ashraf Ghani e la nuova emblematica amministrazione non sono in alcun modo accettabili per gli afghani", hanno affermato i Talebani in una nota citata dall'agenzia Dpa. "Il nostro jihad continuerà per salvare completamente il nostro paese dall'occupazione e preparare il terreno per un vero governo islamico", hanno aggiunto gli insorti.
