"I gruppi terroristici potrebbero tornare". E' questo l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri algerini, Ramtane Lamamra, in apertura del terzo round di colloqui di pace intermaliani ospitati ad Algeri. "La situazione di sicurezza nella regione è molto tesa e e suscita grande preoccupazione", ha detto Lamamra, esortando le parti convenute a "risolvere in fretta e in modo definitivo" l'annoso conflitto che divide governo di Bamako e gruppi dell'Azawad, ossia il nord del Mali.
"I gruppi terroristici potrebbero tornare". E' questo l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri algerino, Ramtane Lamamra, in apertura del terzo round di colloqui di pace intermaliani ospitati ad Algeri. "La situazione di sicurezza nella regione è molto tesa e e suscita grande preoccupazione", ha detto Lamamra, esortando le parti convenute a "risolvere in fretta e in modo definitivo" l'annoso conflitto che divide governo di Bamako e gruppi dell'Azawad, ossia il nord del Mali.
Di fronte agli interlocutori presenti, tra cui rappresentanti dell'Onu, dell'Ue, dell'Unione africana e dell'Organizzazione della cooperazione islamica, il ministro algerino ha sottolineato che "il terrorismo nella regione ha iniziato a mobilitarsi e vuole ostacolare i negoziati di pace", ricordando l'uccisione di nove soldati della forza Onu di peacekeeping, la Minusma, all'inizio di ottobre nel nord del Mali. "L'operazione è stata condotta con armi molto avanzate", ha precisato Lamamra, che ha esortati le parti ad "assumersi le proprie responsabilità e aiutare gli sforzi internazionali per una soluzione della crisi".