"Ennahda propende per la formazione di un governo di unità nazionale". E' quanto ha dichiarato il leader del partito islamico tunisino, Rached Ghannouchi, che con 69 seggi su 217 è stato sconfitto alle ultime elezioni parlamentari tenutesi domenica in Tunisia, piazzandosi secondo dopo il partito laico Nidaa Tounes, che ne ha ottenuti 85.
"Ennahda propende per la formazione di un governo di unità nazionale". E' quanto ha dichiarato il leader del partito islamico tunisino, Rached Ghannouchi, che con 69 seggi su 217 è stato sconfitto alle ultime elezioni parlamentari tenutesi domenica in Tunisia, piazzandosi secondo dopo il partito laico Nidaa Tounes, che ne ha ottenuti 85.
"Noi siamo per un governo di unità nazionale con ampia base popolare", ha detto Ghannouchi in una conferenza stampa, precisando che al momento Ennahda "non ha avviato consultazioni con altri partiti politici".
Quanto alla possibilità di allearsi con Nidaa Tounes, il leader islamico ha precisato che il suo partito "non pone alcun veto, siamo aperti a tutte le opzioni - ha detto - sia che saremo al potere o all'opposizione". Per Ghannouchi, "la Tunisia non si governa con il 51%, ma con una base ampia e le ultime elezioni hanno distrutto l'idolo del partito unico e del presidente unico".
A proposito del sostegno a un particolare candidato alle prossime elezioni presidenziali, che si terranno il 23 novembre, il leader di Ennahda ha annunciato che "il Consiglio consultivo del partito si riunirà domenica per prendere una decisione in tal senso", così come "discuterà le possibili alleanze di governo".