cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 19:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Iran: vice presidente, tempi revoca sanzioni ostacolo a accordo nucleare

26 novembre 2014 | 15.43
LETTURA: 3 minuti

Iran: vice presidente, tempi revoca sanzioni ostacolo a accordo nucleare

Il nodo principale sulla strada per un accordo definitivo tra l'Iran e il gruppo 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gb e Germania) riguarda "i tempi per la revoca delle sanzioni illegittime e illegali", che la Repubblica islamica chiede sia immediata, mentre la comunità internazionale propone avvenga in modo graduale. Lo afferma in un'intervista ad Aki-Adnkronos International la vice presidente dell'Iran con delega all'Ambiente, Masoumeh Ebtekar, in questi giorni a Roma per incontrare alcuni esponenti del governo italiano.

"Ci sono anche altre questioni in sospeso, come quella riguardante le ispezioni" degli impianti nucleari dell'Iran, richieste dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica - spiega la Ebtekar - "Il trend generale del processo negoziale è comunque molto positivo. Penso che ci siano stati progressi in tutte le aree durante questi mesi e anche il tono generale (dei colloqui, ndr) è stato positivo. Ma stando a quanto spiegato dal ministero (degli Esteri iraniano, ndr) e dai negoziatori c'è ancora da lavorare sui dettagli dell'accordo".

La Ebtekar sostiene quindi di aver apprezzato le dichiarazioni rilasciate dopo la conclusione del round di negoziati a Vienna dal segretario di Stato Usa, John Kerry, e dal negoziatore Ue, Catherine Ashton. "Sono state dichiarazioni molto positive" e lasciano la porta aperta alla possibilità che "in futuro l'accordo venga finalizzato e che gli interessi di entrambe le parti siano garantiti".

La vice presidente iraniana non manca di evidenziare come alcuni paesi e gruppi politici abbiano spinto perché a Vienna non venisse raggiunto un accordo. Arabia Saudita e Israele - afferma - "hanno fatto pressioni provando a rendere le condizioni del negoziato più difficili e intimorendo l'opinione pubblica di alcuni paesi" dicendo che un'intesa "avrebbe automaticamente messo a repentaglio la sicurezza. Ma al contrario questi negoziati sono per la pace e la sicurezza. Penso che questo sia molto chiaro ora alla comunità internazionale".

"Non penso - prosegue - che questi pochi e isolati interventi riescano a influenzare i negoziati. Spero che i paesi del 5+1 non ascoltino queste voci e facciano il loro lavoro puntando alla soluzione" della questione nucleare. Anche nel panorama politico iraniano, tuttavia, ci sono "gruppi radicali ed estremisti" che lavorano per far saltare l'intesa e che parlano di "fallimento" a Vienna, mentre il governo usa il termine "estensione dei negoziati", spiega la Ebtekar.

Alcuni di questi gruppi sono legati al predecessore del presidente Hassan Rohani, quel Mahmoud Ahmadinejad oggi membro del Consiglio per il Discernimento e che guida una nutrita pattuglia di deputati, indirizzando la loro attività contro il governo. "Ai radicali e agli estremisti in Iran non piace una soluzione della questione nucleare. Guardano alla storia e ritengono che le potenze mondiali di nuovo non abbiano buone intenzioni e vogliano imporre la loro supremazia e controllare la politica iraniana - conclude Ebtekar - Ma quest'approccio non è di beneficio per il popolo iraniano e la rivoluzione. Quindi c'è un dibattito".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza