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Iraq: dalle mogli dei soldati alle spose del jihad, l'amore ai tempi dell'Is

05 dicembre 2014 | 15.07
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Iraq: dalle mogli dei soldati alle spose del jihad, l'amore ai tempi dell'Is

Ci sono ragazze pronte a partire dall'Europa e dagli Stati Uniti per diventare spose dei jihadisti dello Stato Islamico (Is) impegnati in Siria e in Iraq. E ci sono le ragazze irachene che vedono allontanarsi il sogno delle nozze con l'amato, soprattutto se questo è un soldato, che ha deciso di imbracciare le armi proprio per combattere l'Is. La storia di una loro, Ekhlas Mohammed, la racconta il New York Times, che parla di un ragazzo che decide di entrare nell'esercito per combattere i jihadisti a nord di Baghdad mentre alcuni suoi amici entrano tra le fila dell'Is, che salutano come 'rivoluzionari' contro il governo sciita dell'ex premier Nuri al-Maliki.

Seguono minacce di morte, attentati suicida e il sogno delle nozze che sembra allontanarsi, per poi realizzarsi in un 'non luogo', con la cerimonia celebrata su una barca che varca il fiume Tigri. ''La nostra storia è come una tragedia romantica - racconta Mohammed, 21 anni - Sono stata minacciata da cattivi ragazzi e sono scappata insieme all'uomo che li combatte''. Le fa eco Ali Amer, 23 anni, che mentre combatte parla della sua sposa come di una donna di ''sani principi''. Lei, dal canto suo, considera il neo sposo come un gentiluomo e apprezza il fatto che le permetta di terminare i suoi studi.

Accanto ai miliziani, invece, ci sono quelle che vengono chiamate le spose del jihad. Partite soprattutto dalla Tunisia, ma circa duecento anche dall'Europa e dagli Stati Uniti, si parla di 60 donne dalla Francia, almeno 50 dalla Gran Bretagna e 40 dalla Germania. Il loro obiettivo, dicono, è quello di contribuire a fondare una nuova società secondo i principi dello Stato islamico.

Nella società irachena attuale, intanto, a dominare è l'insicurezza e la paura. Molte i luoghi diventati pericolosi per la presenza di cecchini dell'Is o per colpi di mortaio. I centri commerciali, gli edifici di governo e anche i cimiteri risultano deserti per il timore di un attacco dei jihadisti contro zone affollate. Il cugino di Amer e il suo migliore amico Salah Mijbil sono rimasti proprio vittime di un kamikaze che si è fatto esplodere in una via commerciale uccidendo 20 persone a Dhuluiya.

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