''Sento odore di vittoria, perché la gente è irritata all'idea di un ritorno della dittatura''. E' quanto ha dichiarato il presidente tunisino uscente Moncef Marzouki, che domenica sfiderà al ballottaggio il leader del partito laico Nidaa Tounes, Beji Caid Essebsi, che il 26 ottobre scorso ha trionfato nelle elezioni parlamentari con il 39 per cento dei consenti. ''La Rivoluzione ha risvegliato nel popolo tunisino un nuovo spirito di rottura rispetto all'ingiustizia, all'oppressione e alla paura'', ha detto Marzouki, affermando che gli elettori sono chiamati a scegliere tra ''l'ex regime noto per torture e corruzione'' o ''un nuovo regime composto dalla militanza del popolo''.
Il riferimento è al suo sfidante, accusato di voler ripristinare i vecchi regimi essendo stato ministro degli Esteri sotto Bourguiba dal 1981 al 1986 e presidente della Camera dal 1990 al 1991 sotto Ben Ali. A Essebsi Marzouki, 69 anni, ha anche contestato indirettamente l'età, 88 anni, affermando che, se venisse eletto, non cercherebbe un successivo mandato in quanto convinto che ''l'età di un presidente della Repubblica non deve superare i 75 anni''. Perché ''una persona che ha più di 75 anni non può lavorare più di due ore al giorno''. ''Le responsabilità di un presidente sono pesanti e richiedono uno sforzo per tutto il giorno'', ha detto in un dibattito trasmesso dalla tv al-Wataniya I.
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