Le autorità egiziane hanno revocato la decisione di aprire il valico di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, in seguito al rapimento di un ufficiale egiziano da parte di ignoti nel Nord Sinai. E' quanto riferisce l'agenzia palestinese 'Pal Info' vicina al movimento di resistenza islamico Hamas.
Le autorità egiziane hanno revocato la decisione di aprire il valico di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, in seguito al rapimento di un ufficiale egiziano da parte di ignoti nel Nord Sinai. E' quanto riferisce l'agenzia palestinese 'Pal Info' vicina al movimento di resistenza islamico Hamas.
"Gli egiziani ci avevano comunicato l'apertura del valico di Rafah a partire da oggi e fino a giovedì, ma dopo due ore ci hanno informati di non poterlo aprire a causa del rapimento di un ufficiale della sicurezza portuale egiziana", ha spiegato il direttore generale dei valichi di Gaza, Maher Abu Subha.
Per Abu Subha questa decisione "significa che decine di migliaia di persone continueranno a soffrire". L'apertura del valico aveva l'obiettivo di far passare i casi umanitari, i malati e i cittadini palestinesi ed egiziani in attesa di attraversare il confine.
Abu Subha ha poi condannato il rapimento dell'ufficiale egiziano, perpetrato da "chi non vuole il bene di Gaza", dal momento che "simili azioni si verificano ogni volta che viene annunciata la riapertura del valico di Rafah dopo un lungo periodo di chiusura".
Il sito della tv araba 'Al-Arabiya' ha riferito che l'ufficiale sarebbe stato rapito dall'organizzazione terroristica 'Ansar Bait al-Maqdis' attivo nella regione del Nord Sinai.