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Yemen: attriti Erdogan-Teheran, presidente turco conferma visita in Iran

30 marzo 2015 | 14.15
LETTURA: 3 minuti

Nessun cambiamento, almeno per ora, nell'agenda del presidente turco che la prossima settimana dovrebbe recarsi in visita in Iran nonostante gli attriti seguiti al duro attacco del contro la Repubblica Islamica in riferimento alla crisi in Yemen.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (Foto Iberpress)
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (Foto Iberpress)

Nessun cambiamento, almeno per ora, nell'agenda del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che la prossima settimana dovrebbe recarsi in visita in Iran nonostante le tensioni degli ultimi giorni seguite al duro attacco del 'sultano' contro la Repubblica Islamica in riferimento alla crisi in Yemen. Erdogan stesso ha confermato le sue intenzioni durante una conferenza stampa a Istanbul, affermando -come riportano i media locali- di avere in programma la missione a Teheran e di seguire con molta attenzione gli sviluppi in Yemen.

Parlando con i giornalisti prima della partenza per una missione in Slovenia, il presidente turco ha fatto riferimento alle voci critiche in Iran e alla richiesta arrivata dal Parlamento di Teheran affinché il viaggio venga annullato. "Dall'Iran arrivano due voci distinte: prima una commissione parlamentare, un vice presidente", ma - ha detto - "questi non sono i miei interlocutori".

"Non sono loro a decidere della visita. Saremo noi a decidere se andare o meno. Manteniamo i nostri piani e al contempo seguiamo gli sviluppi in Yemen - ha aggiunto il presidente turco, come si legge sul sito web del giornale turco Hurriyet - Al momento non ci sono cambiamenti" riguardo la prevista missione in Iran.

"Abbiamo detto che coloro che esercitano interferenze in Yemen dovrebbero lasciare il Paese - ha continuato - Gli sviluppi in Yemen sono di cruciale importanza per noi".

Le tensioni sono esplose la scorsa settimana quando il presidente turco ha sostenuto che "l'Iran sta provando a dominare" il Medio Oriente e i suoi sforzi "cominciano a stancare" la Turchia e i suoi partner nella regione. Le parole di Erdogan sono arrivate a commento dei raid della coalizione a guida saudita contro i ribelli Houthi (sciiti) in Yemen, appoggiati da Teheran. Ankara ha dato il suo supporto alle operazioni della coalizione a guida saudita.

La replica iraniana a Erdogan non si è fatta attendere: il capo della diplomazia, Mohammad Javad Zarif, ha subito sottolineato come "sarebbe meglio se quelli che hanno provocato danni irreparabili con i loro errori strategici e con le loro ambiziose politiche adottassero politiche responsabili".

Ieri, come ha riportato l'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, il ministero degli Esteri di Teheran ha convocato l'incaricato d'affari della Turchia per protestare dopo le parole del presidente turco della scorsa settimana. "Abbiamo convocato l'incaricato d'affari turco per esprimere le nostre obiezioni ai commenti di Erdogan e per chiedere una risposta chiara", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Marzieh Afkham, citata dall'agenzia di stampa Fars.

Afkham ha spiegato che il vice ministro iraniano degli Esteri ha chiesto al diplomatico turco "spiegazioni" e "risposte logiche" riguardo le parole di Erdogan. "La politica iraniana in riferimento agli sviluppi nella regione e a quanto accade nei Paesi vicini si basa su pace, stabilità, cooperazione e rispetto reciproco", ha detto la portavoce della diplomazia iraniana, sottolineando come Teheran ritenga che una "stretta cooperazione tra Iran e Turchia contribuirà a raggiungere questo obiettivo".

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