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Siria: de Mistura apre nuovo round colloqui tra Onu e parti in conflitto

05 maggio 2015 | 16.20
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Continueranno per 4-6 settimane a Ginevra e coinvolgeranno il regime di Damasco, l'opposizione anche armata, soggetti regionali e internazionali. Al tavolo dei negoziati anche l'Iran, escluso dalle precedenti consultazioni.

Siria: de Mistura apre nuovo round colloqui tra Onu e parti in conflitto

L'inviato delle Nazioni Unite in Siria Staffan de Mistura ha oggi dato il via a Ginevra a un nuovo round di colloqui separati tra le parti in conflitto per valutare le diverse posizioni al fine di trovare una soluzione alla crisi in corso dal marzo del 2011. Questa volta, a differenza delle precedenti, ai negoziati è stato invitato anche l'Iran, sostenitore del regime di Bashar al-Assad finora escluso su pressione degli Stati Uniti, mentre non sono presenti lo Stato Islamico (Is) e il Fronte al-Nusra legato ad al-Qaeda. Poche le aspettative dei negoziati, che si protrarranno per quattro-sei settimane, come anticipato da de Mistura. Che, allo stesso tempo, ha però precisato: ''l'Onu non può stare ad aspettare che il conflitto esaurisca la sua brutale energia''.

Nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, de Mistura ha quindi annunciato di aver invitato alle consultazioni i leader delle fazioni armate. "Alcuni comandanti sono stati invitati, e non voglio andare oltre", ha detto il diplomatico italo-svedese. De Mistura ha poi affermato che l'aumentata presenza dell'Is in Siria ha modificato la situazione sul campo rispetto a quando è stato firmato il Comunicato di Ginevra tre anni fa, suggerendo di riesaminarne il contenuto.

De Mistura e il suo team hanno in programma consultazioni separate con il governo di Damasco e i rappresentanti di 40 fazioni attive in Siria, oltre che con i delegati dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dei governi regionali. Non sono previsti faccia a faccia tra le parti avverse, mentre ambasciatori ed esperti parteciperanno a consultazioni a porte chiuse. Stime ufficiali indicano che si sono stati almeno 220mila morti nel conflitto siriano e 22 milioni sono gli sfollati.

Coinvolti nei colloqui a Ginevra, come ha spiegato de Mistura, saranno quindi ''politici, militari, donne, la società civile, vittime, la diaspora'' e una ventina di soggetti regionali e internazionali, Iran compreso. Nonostante il livello sarà di ''basso profilo'', de Mistura ha garantito che si tratterà di colloqui ''molto seri'' e che potranno andare oltre la deadline di fine giugno. ''Non c'è una data ultima'', ha proseguito il diplomatico italo-svedese, che ha aggiunto: ''entro la fine di giugno faremo progressi e decidere i prossimi passi'' da compiere.

L'obiettivo, ha spiegato l'inviato dell'Onu in Siria, è quello di ''cercare di ascoltare più voci possibili''. Tra questi, ''rappresentanti della società civile'' che in ''questo processo parlano per voce del popolo siriano che spesso non viene ascoltato abbastanza''. Insomma, ''vogliamo avere il più ampio spettro possibile di punti di vista''.

''L'Onu non abbandonerà mai la Siria, anche se sembra una Mission Impossible'', ha promesso de Mistura, mettendo in luce la sua ''determinazione'' a contribuire a trovare una soluzione per mettere fine alla crisi in corso dal marzo del 2011.

Parlando del conflitto siriano come della ''più grande tragedia umanitaria dalla Seconda Guerra Mondiale'', il diplomatico italo-svedese ha assicurato che ''non lascerà nulla di intentato'' per mettere fine ai combattimenti. De Mistura, che è stato nominato inviato speciale dell'Onu in Siria a luglio, la scorsa settimana aveva riferito al Consiglio di sicurezza che le possibilità di una transizione politica in Siria sono esigue.

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