I peshmerga curdi, che combattono "in prima linea" e a nome del "mondo libero" contro lo Stato islamico (Is), sono stati in grado di "distruggere il mito di invincibilità" della forza jihadista che è "una brutale organizzazione terroristica". Lo ha affermato il presidente della regione del Kurdistan iracheno, Masoud Barzani, in un intervento a Washington nella sede del think tank Atlantic Council.
Quella contro l'Is è stata una guerra "gravosa" sotto il profilo delle perdite umane per i curdi, ha sottolineato Barzani, precisando che 1.200 peshmerga curdi sono morti nei combattimenti per fermare l'avanzata dei jihadisti in Siria e Iraq.
Barzani, che a Washington ha incontrato il presidente Barack Obama e il suo vice Joe Biden, con i quali ha discusso della lotta all'Is, ha quindi ringraziato il governo americano per il sostegno militare fornito, ma ha chiesto maggiori aiuti a livello umanitario. Il Kurdistan - ha aggiunto - deve far fronte a "più di un milione in mezzo tra rifugiati e sfollati interni", molti dei quali appartengono a minoranze religiose ed etniche prese di mira dall'Is.
"Riteniamo di avere una responsabilità umanitaria come anche nazionale", ha sottolineato il leader curdo nel suo intervento, "ma di certo il peso (dei rifugiati, ndr) è enorme e non possiamo gestirlo da soli. Per questo invitiamo gli Stati Uniti e i nostri amici nella comunità internazionale ad aiutare l'autorità regionale del Kurdistan secondo le necessità".