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Migranti: ministro Informazione Tobruk, azione militare un'aggressione

27 maggio 2015 | 18.21
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El-Guwairi, tema non può essere affrontato senza ascoltare parere libici

Migranti: ministro Informazione Tobruk, azione militare un'aggressione

"Qualsiasi intervento internazionale nelle nostre acque territoriali, senza il permesso delle autorità libiche", sarebbe considerato dal governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, "un atto di aggressione e un attacco alla sovranità della Libia". Lo ribadisce ad Aki-Adnkronos International il ministro dell'Informazione e della Cultura di Tobruk, Omar el-Guwairi, nel giorno in cui la Commissione europea ha approvato la nuova agenda per la gestione dell'immigrazione.

Il tema della lotta all'"immigrazione clandestina", sottolinea el-Guwairi, non può essere affrontato "senza la participazione della Libia" alla discussione, in modo da permettere di valutare insieme "progetti e soluzioni". Ma l'aspetto "più importante di tutto ciò - afferma - è che (la comunità internazionale, ndr) sostenga l'esercito nazionale libico e le guardie di frontiera".

Parlando poi della minaccia terroristica in Libia, el-Guwairi dichiara che l'esercito libico sta combattendo "da solo" e "in nome di tutto il mondo" contro il terrorismo e in particolare contro il sedicente Stato islamico (Is). "Il nostro invito ai paesi fratelli è che ci sostengano e supportino nella nostra lotta contro il terrorismo", aggiunge il ministro.

Secondo el-Guwairi, al momento "gli estremisti dell'Is" controllano due città della Libia, Derna e Sirte "completamente", mentre i jihadisti hanno un controllo "parziale" su altre due, Sabratha e Tarhuna.

Commentando infine la situazione relativa alla produzione di greggio nelle aree sotto il controllo delle autorità di Tobruk, il ministro dell'Informazione e della Cultura precisa che il governo libico ha ricevuto "offerte" da "grandi paesi come la Russia e la Cina" per "sviluppare il settore petrolifero della Libia". Queste offerte sono "in fase di studio, ma pensiamo seriamente di cooperare con loro".

Riferendo che al momento la produzione è di 700mila barili al giorno, el-Guwairi non nasconde le "difficoltà" che le autorità di Tobruk incontrano per il rilancio del settore petrolifero. "Le più importanti - conclude - sono l'abbandono (della Libia, ndr) dei tecnici della maggior parte delle aziende che producono in Libia e i danni ai centri per esportazioni, oltre talvolta agli scioperi causati dai salari bassi o dai mancati pagamenti".

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