La protesta degli uomini in gonna dopo l'omicidio di Ozgecan
Mille avvocati per Ozgecan Aslan, la 20enne brutalmente uccisa lo scorso febbraio in Turchia. Alla vigilia dell'apertura del processo per l'omicidio della ragazza, il sito web del giornale turco Hurriyet, rivela che potrebbero essere un migliaio i legali impegnati a rappresentare la famiglia della giovane.
Il 13 febbraio scorso il corpo bruciato della ragazza venne trovato sul letto di un fiume nella provincia di Mersin, nel sud della Turchia, due giorni dopo che Ozgecan era stata uccisa per aver resistito a un tentativo di stupro. Alpay Antmen, a capo dell'Associazione degli Avvocati di Mersin, ha confermato che 660 avvocati hanno già presentato richiesta per difendere la famiglia della giovane e che potrebbero essere alla fine un migliaio i legali presenti domani in tribunale.
"Sarà impossibile farli entrare tutti in aula", ha commentato. Per la prima udienza del processo, che si terrà nella stessa provincia di Mersin, ci saranno anche diverse ong e associazioni per la difesa dei diritti delle donne.
L'autista del minibus su cui era salita la studentessa prima di essere assassinata ha confessato di aver ucciso Ozgecan e di aver bruciato il suo corpo. Domani sarà sul banco degli imputati insieme al padre e a un amico. Tutti e tre rischiano l'ergastolo. Non ci dovrebbero essere, invece, i genitori della ragazza e la famiglia dovrebbe essere rappresentata da uno zio della vittima.
Secondo un drammatico bilancio diffuso a maggio dallo stesso Hurriyet, da gennaio sono oltre 100 i femminicidi commessi in Turchia. A febbraio, dopo l'omicidio di Ozgecan in tutta la Turchia sono state organizzate manifestazioni contro la violenza di genere. Utilizzando l'hashtag 'Indossa una gonna per Ozgecan' su Twitter, Facebook e Instagram, molti utenti uomini hanno postato immagini con indumenti femminili. In migliaia, inoltre, sono scesi in piazza indossando abiti da donna.
