Il nuovo canale di Aki-Adnkronos International che raccoglie testimonianze dalle zone di crisi e dà voce a chi fugge dai conflitti nel sud del Mediterraneo e a chi è rimasto in quei luoghi, ha pubblicato il contributo del giornalista libico Moner Gaud sul dramma dei migranti in Libia. Per Gaud, la chiave per risolvere il dramma dei barconi che partono dalle coste libiche è risolvere i conflitti tribali nella città meridionale di Kufra, "porta d'ingresso principale per i migranti clandestini". Pubblichiamo un estratto dell'articolo.
"La posizione strategica della città di Kufra ne fa una delle colonne portanti per tutelare la sicurezza nazionale libica e proteggerla dalle minacce. La sua collocazione, limitrofa ai confini di tre Paesi (Egitto - Sudan - Ciad), è sempre stata la ragione per cui, in città e nei suoi dintorni, si sono verificate perturbazioni a livello di sicurezza, viste le varie attività di contrabbando che caratterizzano in generale le aree di confine in tutto il mondo. Perturbazioni che non sono certo nate con la rivoluzione del febbraio 2011, anche se questa ha incrementato il livello di tensione fino a generare un evidente collasso della sicurezza in città e nella regione circostante. Tutto ciò ha un fondamento storico e ha contribuito a forgiare l'atteggiamento che oggi caratterizza i rapporti reciproci tra le parti in conflitto. (...)
In questi giorni si assiste a Kufra a violente battaglie tra i rivoluzionari di febbraio e la popolazione locale da un lato, e dall'altro le milizie sudanesi e ciadiane ribelli che godono di copertura da parte della comunità Tubu libica, come dimostrato da quelle fonti. Queste battaglie cui si assiste nell'indolente fascia di confine meridionale della Libia coincidono con un'escalation senza precedenti nell'afflusso di immigrati clandestini provenienti dall'Africa, del cui smistamento nelle aree centrali della Libia attraverso tracciati sia segreti che conosciuti sono direttamente responsabili le milizie libiche e straniere e le bande a loro fedeli. Questi immigrati vengono inviati ad altre bande presenti sulla costa occidentale libica dove vengono imbarcati verso l'Europa. (...)"
