(Aki) - Negli ultimi due anni, dopo la rivoluzione contro Muammar Gheddafi, la Libia e' diventata un covo di ''estremisti e milizie'' e ''non si puo' permettere che dal territorio libico vengano lanciate operazioni terroristiche'' contro l'Egitto. Lo ha affermato l'ex capo delle Forze Armate egiziane Abdel-Fattah al-Sisi, candidato alle presidenziali in Egitto di lunedi' e martedi' prossimi, in un'intervista al direttore del quotidiano panarabo di Londra Asharq Al-Awsat, Adel Al-Toraifi.
La ricetta per il caos libico, secondo al-Sisi, e' una ''roadmap che sia espressione della volonta' del popolo libico e non delle milizie''. In un'intervista rilasciata due giorni fa alla tv satellitare al-Arabiya, lo stesso al-Sisi ha affermato che gli ultimi sviluppi ''porteranno a un collasso dello Stato''.
In quell'occasione l'ex ministro della Difesa del Cairo - protagonista lo scorso luglio della destituzione del presidente Mohammed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani - ha attribuito all'Occidente la responsabilita' di ''recuperare le armi in Libia e ricostituire gli apparati di sicurezza''.