(Aki/Washington Post) - La maggior parte dei 52 ragazzi che hanno lasciato Halabja nell'ultimo anno e mezzo per andare a combattere in Siria sono stati reclutati dall'Isil, sottolineano le fonti. Un ragazzo del posto, Mariwan Hallabji, e' diventato un comandante jihadista e attualmente combatte al fronte, vicino Kirku, contro i peshmerga (le forze di sicurezza curde).
L'ondata di reclutamento da parte dell'Isil a Halabja si spiega con gli alti livelli di disoccupazione giovanile, la mancanza di opportunita' per la formazione scolastica e con la storia stessa della citta', sempre ostile nei confronti del governo di Baghdad. "Le persone che qui si diplomano alle scuole superiori sanno che non hanno futuro - afferma la fonte dell'intelligence - Nel mondo occidentale i teenager depressi si suicidano, qui invece si uniscono all'Isil, che e' in sostanza un suicidio".
Le autorita' curde hanno finora permesso a questi giovani di unirsi alla formazione jihadista senza opporre troppa resistenza, pensando che senza di loro la regione sia piu' sicura. "Li vogliono fuori (dal Kurdistan, ndr). Non vogliono che la bomba esploda nelle loro mani", ha aggiunto un altro ufficiale dell'intelligence. Ma la bomba stava veramente per esplodere. A fine maggio, un giovane curdo di Halabja, da poco tornato dalla Siria dove aveva combattuto tra le fila dell'Isil, e' stato arrestato dalla sicurezza mentre tentava di entrare in una moschea sciita nella citta' curda di Sulaymaniyah con uno zaino pieno di esplosivo.
