Sarà l'Egitto, dopo la Siria e l'Iraq, il prossimo obiettivo dei jihadisti dello Stato islamico (Is). Ne sono convinti gli analisti del Cairo, secondo i quali anche il territorio egiziano rientrerebbe nel Califfato islamico che i terroristi guidati da Abu Bakr al-Baghdadi intendono restaurare. ''C'è sicuramente una minaccia dello Stato islamico sull'Egitto'', ha detto il docente di Scienze politiche presso l'Università tedesca del Cairo Mohammed Badr all'emittente al-Arabiya. ''Tutti i gruppi estremisti rappresentano un pericolo per l'Egitto'', ha proseguito Badr, aggiungendo che ''l'Is, i Fratelli Musulmani, Ansar Bayt al-Maqdis sono tutti pericolosi per il Paese, ma il livello di minaccia che pongono è diverso''.
Tra le indicazioni apparse nelle ultime settimane su un possibile imminente attacco dell'Is all'Egitto vi è l'affermazione, apparsa sull'account di Twitter del miliziano Abu Siyaf al-Masry, che il Cairo si debba aspettare ''una sorpresa nei prossimi giorni''. L'Is ''finora non ha alcuna presenza in Egitto, e per questo usa i social media e le piattaforme su Internet per interagire con gli egiziani e influenzarli'', spiega ad al-Arabiya l'analista politico del quotidiano al-Gomhuria Mohssen al-Faham.
Con l'obiettivo di aumentare la sua presenza in Egitto, lo Stato islamico ha iniziato a comunicare con il gruppo militante Ansar Bayt al-Maqdis e a scambiarsi consigli su come creare cellule segrete. ''L'Is e Ansar Bayt al-Maqdis sono collegati a livello ideologico anche se si ritiene che il gruppo non sia ufficialmente collegato ai militanti dell'Is - afferma Badr - I loro scambi sono però un altro segnale che mostra come l'Is rappresenti una vera minaccia per l'Egitto''. Ufficialmente, però, Il Cairo nega. Un portavoce del ministero degli Interni egiziano, Hany Abdellatif, ha infatti detto ad al-Arabiya che sono al-Qaeda e i Fratelli Musulmani ''le due organizzazioni terroristiche principali'' che minacciano l'Egitto. ''L'Is non può raggiungere un Paese come l'Egitto'', ha detto.
La scorsa settimana Ansar Bayt al-Maqdis, che ha sede nella Penisola del Sinai, ha rivendicato la decapitazione di quattro uomini accusati di essere spie del Mossad israeliano in un video che sembrava ispirato allo stile dell'Is.
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