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Iraq: foto decapitazioni e minacce a Occidente, su web magazine dell'Is

16 settembre 2014 | 15.43
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"Questo non è l'inizio, ma la fine. E' il culmine di una guerra lunga secoli, la cui fiamma non si è mai spenta, e che presto brucerà ogni cosa. E' l'Apocalisse. E sta arrivando". E' l'agghiacciante messaggio che apre 'Dabiq', il magazine online del cosiddetto Stato Islamico (Is) pubblicato in diverse lingue, tra cui in inglese. Una rivista che contiene tutto l'orrore del movimento jihadista, dalla sezione dedicata alle decapitazioni alle foto dei corpi dei 'nemici' straziati.

La rivista ha una grafica molto curata, contiene reportage dai campi di battaglia e interviste ai leader jihadisti. Non mancano poi gli appelli allo scontro di civiltà con l'Occidente, il vero obiettivo della retorica degli estremisti sunniti, e le minacce all'Iran sciita. I militanti dell'Is "invaderanno la penisola arabica e Allah consentirà loro di farlo, poi sarà la volta che conquisteranno la Persia e Roma, sempre con il permesso di Allah", si legge su una sezione della rivista dedicato alla 'guerra santa'.

Uno degli obiettivi di Dabiq, come spiegano gli analisti, è far proseliti tra gli estremisti islamici che vivono in Occidente e che vengono invitati a recarsi in Siria e Iraq per combattere "gli infedeli". Capire il messaggio dell'Is è la chiave per comprendere la sua incredibile capacità di reclutamento. Si stima che si siano già uniti all'organizzazione jihadista 12mila combattenti di 74 paesi.

"Viene utilizzata una tradizione apocalittica islamica per mobilitare seguaci", sottolinea Robert Danin, esperto del Council of Foreign Relations. I testi della rivista sono pieni della retorica che già si trova nei vecchi magazine di al-Qaeda. Ecco allora che gli occidentali diventano i "crociati" e sono rappresentati da foto di politici come il presidente Usa, Barack Obama e il senatore John McCain.

Sfogliando le pagine ritorna spesso il concetto di scontro di civiltà con l'Occidente. Il mondo - spiegano i jihadisti - si divide in due campi: "quello dell'Islam e della fede e il campo del 'kufr' (miscredenti) e dell'ipocrisia". Al primo campo appartengono "i musulmani e i mujahedin", al secondo "ebrei, crociati, i loro alleati e il resto delle Nazioni e delle religioni kufr, tutte guidate da Russia e Stati Uniti".

Il nome che ispira la rivista è abbastanza curioso. Dabiq è infatti una cittadina della Siria settentrionale, vicino Aleppo, che ha una grande importanza storica e religiosa. Nel 1516 ospitò una battaglia tra mamelucchi e ottomani che ha segnato la supremazia di questi ultimi. Secondo l'Is, Dabiq sarà in futuro di nuovo teatro di "una delle più grandi battaglie tra l'Occidente e le forze dell'islam". In pratica la città dove avrà inizio l'Apocalisse.

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