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Terrorismo: tour operator algerini, turismo rischia collasso

30 settembre 2014 | 10.28
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Terrorismo: tour operator algerini, turismo rischia collasso

L'escalation terroristica cui si assiste nell'area sahelo-sahariana e l'adesione di alcune sigle locali al progetto del 'califfato islamico' annunciato da Abu Bakr al-Baghdadi stanno dando il "colpo di grazia" al turismo in Algeria. E' l'allarme lanciato da un gruppo di tour operatori algerini, che lamentano la "mancanza di serietà" da parte del governo nell'investire in questo settore che rappresenta "una fonte di ricchezza" per il Paese.

L'uccisione della guida alpina francese Hervé Gourdel sui monti della Cabilia, nel nord dell'Algeria, da parte dei miliziani del Jund al-Khilafa, fedeli all'autoproclamato 'califfo' al-Baghdadi, è infatti solo la punta dell'iceberg di una crisi che nell'arco di 20 anni ha messo in ginocchio le agenzie turistiche del Paese nordafricano, in particolare quelle del sud. Come spiega il quotidiano locale 'El Khabar', da 50mila presenze all'anno registrate nel 1990 si è arrivati alle 10mila del 2013 e ora il settore del turismo rischia il collasso definitivo.

Agenzie turistiche chiedono incontro con premier

Il turismo in Algeria "è entrato in sala di rianimazione", affermano le agenzie in una lettera inviata al primo ministro Abdelmalek Sellal, al quale chiedono un incontro urgente per analizzare la situazione. "E' necessaria una politica nazionale chiara per salvare il settore", aggiungono, lamentando che dopo il rapimento e l'uccisione di Gourdel si è assistito a una raffica di cancellazioni da parte dei partner turistici occidentali, che hanno preferito dirottare i propri clienti verso il sud del Marocco, considerato una meta più sicura.

Stando a una fonte della sicurezza citata dal quotidiano, il sanguinoso episodio ha spinto le autorità algerine a modificare i piani di sicurezza nel sud algerino e ad adottare ulteriori misure per proteggere i turisti stranieri che nella stagione invernale affluiscono nelle province meridionali del Paese, predisponendo delle unità di scorta soprattutto nelle aree montuose e desertiche di Tamanrasset, Djanet e Illizi.

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