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Siria: alleanza anti-Is, Ankara verso invio truppe e basi aperte a stranieri

01 ottobre 2014 | 11.31
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Siria: alleanza anti-Is, Ankara verso invio truppe e basi aperte a stranieri

Il mandato che il governo turco chiederà domani al parlamento per autorizzare l'esercito a inviare suoi uomini a combattere contro lo Stato islamico (Is) in Iraq e Siria prevede anche l'apertura della basi turche alle truppe straniere. Lo ha spiegato il vice premier di Ankara, Bulent Arinc, citato dal sito del quotidiano Hurriyet. "La mozione che stiamo per inviare al parlamento - ha detto Arinc - sarà ampia e riguarderà le minacce di oggi e di domani".

A una domanda dei giornalisti sulla possibilità che il mandato includa l'invio di truppe all'estero, lo schieramento di truppe straniere in Turchia e l'apertura a forze di altri paesi delle basi turche, Arinc ha risposto: "Lasciatemi includere un'ulteriore opzione: tutto. La mozione si riferirà a tutti questi punti".

"Siamo un governo determinato - ha proseguito il vice premier - Sappiamo perfettamente cosa succede dentro e fuori dalla Turchia. Questa questione della zona di sicurezza (che la Turchia vorrebbe creare in Siria, ndr) e altre questioni hanno riflessi diplomatici e militari". Arinc ha quindi confermato che i militanti dell'Is avanzano in direzione della tomba di Suleyman Shah, un'enclave turca nella provincia siriana di Aleppo.

La mozione che il parlamento turco voterà domani, dopo una discussione a porte chiuse vista la sensibilità del tema, si basa sull'articolo 92 della Costituzione, il quale richiede il via libera del parlamento per l'invio di truppe in altri paesi o per lo schieramento di truppe straniere in territorio turco.

Arinc ha spiegato che la mozione è molto dettagliata e chiede un mandato ampio, in modo che il governo non sia costretto a chiedere un nuovo via libera del parlamento all'emergere di nuove circostanze.

"Stiamo chiedendo - ha spiegato il vice premier - l'estensione per un altro anno di un mandato già esistente per operazioni in Iraq e in Siria. L'estensione potrebbe avvenire in modo ordinario, ma abbiamo deciso di lavorare su un nuovo testo, in modo da poter far fronte a tutte le minacce e i rischi con cui la Turchia si confronta nella regione". Il via libera del parlamento è dato per certo, visto che il partito di governo Akp gode di un'ampia maggioranza e anche alcuni partiti di opposizione si sono detti favorevoli.

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