Almeno 662 persone sono morte in Siria da quando i jihadisti dello Stato islamico (Is) hanno lanciato il loro attacco contro Ein al-Arab (Kobane per i curdi), lo scorso 16 settembre. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, affermando che si tratta solo delle morti verificate, ma il numero reale delle vittime potrebbe essere pari al doppio.
Nella cittadina sul confine con la Turchia si contano 20 civili uccisi. Tra loro ci sono due adolescenti, mentre in 17 hanno subito una vera e propria esecuzione, che in quattro casi è avvenuta per decapitazione.
Sono 258 i militanti curdi delle Unità per la protezione del popolo (Ypg) uccisi. Tra loro, quattro donne (una si è fatta esplodere in un attentato suicida e tre sono state decapitate). Sono invece 374 i jihadisti dell'Is morti. Tra le vittime, anche nove militanti di gruppi ribelli avversi all'Is.