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Siria: Esl, 40% combattenti anti-Is a Kobane non sono curdi

20 ottobre 2014 | 12.55
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"Il 40% dei combattenti che difendono la città a maggioranza curda di Kobane, nel nord della Siria, dai miliziani dello Stato islamico (Is) fanno parte delle fazioni dell'Esercito siriano libero (Esl)". E' quanto dichiarano ad Aki-Adnkronos International fonti dell'Esl, smentendo in questo modo che siano "solo i curdi a difendere la città".

"Il 40% dei combattenti che difendono la città a maggioranza curda di Kobane, nel nord della Siria, dai miliziani dello Stato islamico (Is) fanno parte delle fazioni dell'Esercito siriano libero (Esl)". E' quanto dichiarano ad Aki-Adnkronos International fonti dell'Esl, smentendo in questo modo che siano "solo i curdi a difendere la città". "Avevamo annunciato in precedenza di aver inviato 1.000 combattenti addestrati e armati nella zona perché difendessero Kobane, cui se ne sono aggiunti altri a migliaia", spiegano le fonti, precisando che questi combattenti "hanno avuto un ruolo importante nel frenare l'avanzata dell'Is e nell'impedire, almeno fino a questo momento, che prendesse il controllo di Kobane".

Le fonti non precisano il numero totale di elementi dell'Esl che lottano a fianco dei curdi, ma sottolineano che per l'Esl è "un dovere proteggere tutte le città siriane tanto dalla violenza dell'Is quanto da quella del regime", e questo "nonostante le nostre divergenze con i leader e i partiti politici curdi e la nostra contrarietà al progetto di autogoverno che hanno lanciato alcuni mesi fa".

Allo stesso tempo, il comando generale delle Unità di protezione del popolo, che fa capo al partito dell'Unione democratica curda siriana, ha fatto sapere che le sue forze, assieme a quelle dell'Esl, "sono in grado di respingere i terroristi dell'Is nella regione". Si tratta del primo annuncio sulla partecipazione dell'Esl a fianco delle forze curde alle operazioni di difesa della regione.

"La resistenza contro il terrorismo e la costruzione di una Siria democratica e libera sono state alla base degli accordi siglati con le fazioni dell'Esl e riteniamo che il successo della rivoluzione sia vincolato allo sviluppo di questi rapporti tra tutte le fazioni e le forze di questa nazione", ha aggiunto il comando generale delle unità di protezione, precisando che il coordinamento con l'Esl riguarda anche "il Rif settentrionale di Aleppo, la zona di Ifrine, quella di Kobane e la Jazira".

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