Un appello a "non prestare il servizio militare tra le fila delle forze del presidente Bashar al-Assad" e a una "riconciliazione nazionale con tutti i siriani". E' questa l'iniziativa del Raggruppamento siriano alawita, che ha esortato i membri della comunità a non combattere al fianco del regime.
Un appello a "non prestare il servizio militare tra le fila delle forze del presidente Bashar al-Assad" e a una "riconciliazione nazionale con tutti i siriani". E' questa l'iniziativa del Raggruppamento siriano alawita, che ha esortato gli alawiti siriani a non combattere al fianco del regime. In una nota il Raggruppamento ha messo in evidenza che "il silenzio degli alawiti", la setta di cui fa parte anche il presidente Assad, nei confronti delle proprie vittime in Siria "significa accettare il sacrificio in nome della permanenza della famiglia Assad al potere".
La nota, rilanciata dal sito della rete di attivisti vicini all'opposizione 'Shaam', mette in evidenza che dall'inizio della "guerra per mantenere la poltrona", ovvero dal marzo 2011, sono morti oltre 60mila giovani alawiti, mentre più di 100mila sono rimasti feriti. All'inizio di ottobre, gli alawiti della città di Homs erano scesi in piazza per la prima volta per protestare contro il regime di Damasco dopo l'uccisione di decine di bambini in due esplosioni nei pressi di una scuola elementare nel quartiere a maggioranza alawita di Akrama.