L'opposizione al regime del presidente siriano Bashar al-Assad a Homs "potrebbe accettare la proposta dell'inviato speciale dell'Onu" per la crisi in Siria, Staffan De Mistura, di creare nel Paese zone libere dai combattimenti ("freeze zone") per fare in modo che la sospensione delle ostilità consenta la distribuzione di aiuti.
L'opposizione al regime del presidente siriano Bashar al-Assad a Homs "potrebbe accettare la proposta dell'inviato speciale dell'Onu" per la crisi in Siria, Staffan De Mistura, di creare nel Paese zone libere dai combattimenti ("freeze zone") per fare in modo che la sospensione delle ostilità consenta la distribuzione di aiuti. E' quanto afferma ad Aki-Adnkronos International l'attivista siriano Khodeir Khashfeh, che vive nel quartiere assediato di al-Waer a Homs.
Secondo Khashfeh, tanto i ribelli quanto i civili di Homs potrebbero accettare "in linea di principio" la proposta di de Mistura, ma "non accetteranno che sia permesso agli shabiha e al regime di Assad di entrare nel quartiere". Agli attivisti della società civile "interessa che i civili restino neutrali, soprattutto perché Assad li usa come elemento di pressione sui rivoluzionari", spiega Khashfeh.
A de Mistura "chiederemo che ci si mobiliti al più presto per porre fine alle sofferenze dei civili e per evitare una tragedia umanitaria che coinvolgerebbe 5mila persone, la maggior parte dei quali bambini, donne e anziani, che da un anno e mezzo vivono sotto assedio", aggiunge l'attivista.