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Iraq: Is ha creato campi prigionia per donne e bambini yazidi

07 gennaio 2015 | 11.09
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Iraq: Is ha creato campi prigionia per donne e bambini yazidi

I miliziani dello Stato Islamico (Is) hanno realizzato dei veri e propri campi di prigionia per centinaia di donne e bambini yazidi costruendo muri e recinzioni attorno a villaggi svuotati dai loro abitanti. Lo rivelano alcune famiglie della minoranza etnica che sono riuscite a fuggire da questi campi. Tra questi due cugini, Habib Khalesh Jazai di 14 anni, e Faraz Hashem Jazai, di 12, che ora vivono nel villaggio a maggioranza yazida di Khanke in una casa assegnata loro dalle autorità del Kurdistan iracheno. I ragazzi, che hanno trascorso due mesi nel campo di prigionia, raccontano che non c'era acqua, né cibo a disposizione. Erano stati rapiti ad agosto dal villaggio yazida di Kocho insieme a donne e altri bambini dopo aver ucciso gli uomini.

Una volta nel campo di prigionia, le donne sono stati separate dai bambini e i due cugini sono stati messi insieme ad altri 45 in una scuola a Talafar, vicino a Mosul. Qui sono rimasti per 17 giorni, con poco cibo e svegliati per la prima preghiera del mattino per imparare il Corano. ''L'insegnate ci faceva ripetere ogni parola. Se non lo facevamo ci picchiava con un bastone - racconta Habib - Era troppo difficile e in arabo, noi sappiamo solo in curdo. Tutto ciò che volevamo era dormire''. Minacciati e picchiati, i due cugini hanno però rifiutato l'indottrinamento tentato dall'Is.

L'Is ha creato almeno tre campi di prigionia come questi vicino a Kocho nella regione di Shingal e due vicino a Talafar, come ha riferito il funzionario del governo del Kurdistan che si occupa degli yazidi rapiti, Noori Abdulrahman. Secondo l'esponente curdo, l'Is usa questi campi per fare pressioni sui rapiti al fine di convertirli. ''E allo stesso tempo vogliono scambiarli con prigionieri nelle nostre mani'', ha detto.

Abdulrahman ha quindi descritto come molto pesanti le condizioni di vita nei campi. ''I movimenti delle persone sono molto limitati. Non appena riusciremo a raggiungerle, le aiuteremo'', ha detto, spiegando che più di 70 persone sono finora state salvate dai campi. Tra questi, appunto, i due cugini che raccontano di aver ricevuto ''riso infestato da insetti'' per pranzo e di ''bambini piccoli così affamati che mangiavano la loro stessa pelle. Abbiamo avuto diverse infezioni e nessuna assistenza sanitaria''.

Secondo l'ex deputata del Parlamento iracheno Amina Said che presiede la commissione per aiutare gli yazidi fuggiti dall'Is, sono circa 470 quelli che hanno ritrovato la libertà, di cui 142 bambini. Sono invece stati persi i contatti con circa 400 minori che sono stati inseriti nel programma di indottrinamento dell'Is e ci sono poche speranze che vengano ritrovati, aggiunge.

La fiducia viene ora riposta nei peshmerga curdi, che hanno iniziato un'offensiva sulla zona montagnosa di Shingal. L'obiettivo è che vengano liberati i campi di prigionia esistenti e venga messa fine alla situazione disperata nella quale si trovano centinaia di donne e bambini.

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