Ieri all'alba le milizie estremiste avevano attaccato alcuni villaggi nella provincia di al-Hasakeh. Più di 40 famiglie risultano disperse.
"Oltre 500 famiglie cristiane sono fuggite dai villaggi" che nei giorni scorsi sono stati occupati dalle milizie dello Stato islamico (Is) nel nordest della Siria. E' quanto denuncia ad Aki-Adnkronos International il portavoce dell'Osservatorio assiro per i diritti umani, Sami Hanna, secondo cui "più di 40 famiglie risultano disperse". Queste ultime "sembra siano state fatte prigioniere dell'Is, assieme a dieci guardiani del villaggio di Tell Hormuz che si trovavano lì quando sono arrivate le milizie dello Stato islamico", sottolinea il portavoce.
Quanto alla fuga dei civili dai villaggi assiri che si trovano lungo il corso del fiume Khabur, nella provincia di al-Hasakeh, Hanna spiega che "oltre 500 famiglie sono già arrivate ad al-Hasakeh e al-Qamushli", ma il dato è "in continuo aumento". L'attivista afferma di "non avere informazioni certe sul fatto che i miliziani dell'Is se ne siano già andati dai villaggi assiri", ma il continuo afflusso di civili verso le principali città della Jazira indicherebbe il contrario. Anzi, "si teme che altri villaggi possano finire sotto il controllo dell'Is".
In particolare, Hanna fa riferimento alla cittadina assira di Tell Tamar, "attorno alla quale sono in corso violenti scontri e secondo le notizie l'Is avrebbe fatto saltare un ponte strategico lungo la strada che porta ad Aleppo".
Il portavoce dell'Osservatorio assiro ricorda che "vi sono dei giovani locali che difendono i villaggi, oltre ad alcuni gruppi delle forze di protezione del popolo curdo e alcuni combattenti del Consiglio militare siriano, ma la situazione è estremamente drammatica".
Lo Stato islamico ha sferrato ieri all'alba una serie di attacchi contro alcuni villaggi assiri cristiani situati lungo la riva sud del fiume Khabur che in parte erano già stati abbandonati dai loro abitanti.