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Tunisia: ministro Interni, 23 arresti per attentato Museo del Bardo

26 marzo 2015 | 11.34
LETTURA: 4 minuti

Lo rende noto il ministro degli Interni Najem Gharsalli: sono tutti tunisini, tra loro anche una donna. Ancora quattro i latitanti: un tunisino, un algerino e due marocchini. Ministro degli Esteri di Tunisi ad Aki: "Preoccupa il flusso di terroristi dalla Libia". Arrestato il capo della cellula terroristica che ha compiuto la strage costata la vita a 20 turisti, tra cui quattro italiani, e un tunisino. Silurati sette responsabili della sicurezza

 - AFP
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Le autorità tunisine hanno arrestato 23 sospetti in relazione all'attentato sferrato la scorsa settimana al Museo del Bardo a Tunisi e costato la vita a 21 persone, 20 turisti stranieri (quattro gli italiani) e un tunisino. Lo rende noto il ministro degli Interni del Paese maghrebino Najem Gharsalli. ''Ventitré sospetti, tra cui una donna, sono stati arrestati come parte di una cellula terroristica'' coinvolta nell'attacco, ha detto Gharsalli ai giornalisti, spiegando che l'''80% di questa cellula'' è stata smantallata.

Tutti i 23 arrestati sono cittadini tunisini, ha spiegato il ministro, mentre restano latitanti un altro tunisino, due marocchini e un algerino. Tra questi ultimi anche Maher Ben Mouldi Kaidi, sospettato di aver fornito le armi ai due terroristi che hanno materialmente condotto l'attacco e che sono stati uccisi dalle forze di sicurezza.

Il ministro ha quindi affermato che l'operazione è stata organizzata dal jihadista algerino Lokmane Abou Sakhr, uno dei leader della brigata 'Okba Ibn Nafaa' legata ad Al-Qaeda, principale gruppo armato tunisino attivo al confine con l'Algeria. L'attentato è però stato rivendicato dall'autoproclamato Stato Islamico (Is).

Intanto arriva il ''grande apprezzamento per la solidarietà internazionale ed europea, soprattutto per quella espressa dall'Italia nei confronti della Tunisia'' dopo l'attacco al museo. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tunisino Taieb Baccouche in un'intervista ad Aki-Adnkronos International.

''La visita del mio omologo Paolo Gentiloni - ha sottolineato - ci ha confermato il sostegno dell'Italia al popolo tunisino a seguito di quell'odioso attacco terroristico''. Molto apprezzata anche la decisione del governo italiano di cancellare 25 milioni di euro del debito della Tunisia. ''E' parte di un accordo con il ministro Gentiloni, con il quale abbiamo discusso le aree di cooperazione economica. Abbiamo percepito la volontà del governo italiano di sostenere la nostra economia'', ha precisato Baccouche, affermando che i 25 milioni di euro saranno ''impiegati per lo sviluppo delle regioni meno sviluppate, in particolare le zone di confine'' e augurandosi che ''altri Paesi europei, come sembra faranno Germania e Francia, seguano l'Italia''.

Dopo Gentiloni, a Tunisi è atteso il premier italiano Matteo Renzi, che domenica mattina parteciperà alla marcia indetta dal presidente tunisino Beji Caid Essebsi per commemorare le vittime al Museo del Bardo e contro il terrorismo.

Un attacco dietro il quale ci sono dei ''terroristi addestrati e venuti con le armi dalla Libia'', ha ribadito il ministro degli Esteri ad Aki-Adnkronos International, affermando che Roma e Tunisi condividono la preoccupazione riguardo la crisi libica. La ''ricerca di una soluzione pacifica al dilemma della Libia è stato un tema di discussione con l'Italia".

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