Secondo fonti militari dell'opposizione, le brigate rivoluzionarie sono in possesso di ingenti riserve di armi
Le brigate rivoluzionarie armate nel nord della Siria hanno utilizzato "500 tonnellate di munizioni" durante le battaglie per recuperare il controllo della località di Idlib. E' quanto rivelano ad Aki-Adnkronos International fonti militari dell'opposizione siriana, secondo cui i rivoluzionari "sono riusciti ad assicurarsi ingenti riserve di armi e munizioni".
Risorse che "non sono sufficienti solo a modificare l'equilibrio delle forze, ma anche a proseguire l'avanza dei rivoluzionari sul campo", aggiungono le fonti, secondo cui l'opposizione armata è riuscita a recuperare anche armi avanzate, ma non contraeree.
"I rivoluzionari hanno molte armi e questo vale sia per il nordovest che per il sud della Siria", spiegano le fonti. "Tuttavia - proseguono - hanno bisogno di armi contraeree che fino ad ora non sono riusciti ad assicurarsi".
Stando alle fonti, "vi è una stretta sorveglianza americana su questo tipo di armi e sono gli Stati Uniti che di fatto ne ostacolano l'ottenimento". Le fonti negano inoltre che sia stato il Fronte al-Nusra a strappare Idlib al controllo del regime.
"Quanto a partecipazione alla battaglia e ad influenza, il Fronte al-Nusra è la quarta forza tra le brigate rivoluzionarie armate e non è al comando delle operazioni, l'ultima parola rispetto alle quali spetta ad altri", sottolineano le fonti.
Le brigate rivoluzionarie armate sono riuscite nell'arco di una settimana a recuperare il controllo della città di Idlib, nel nordovest della Siria, e del suo Rif, avanzando a ovest e a sud fino ad avvicinarsi alle basi dell'esercito siriano a Hama, Homs e sulla costa.