L'operazione condotta nel Sahara occidentale
Quattro persone sono finite in manette nel Sahara occidentale, regione sotto il controllo del Marocco, per aver emesso una fatwa (editto religioso) che autorizza a "rapire" o "bruciare vivi" gli apostati, ovvero coloro che hanno rinnegato l'islam. Lo ha riferito l'agenzia d'informazione marocchina Map, citando una nota del ministero dell'Interno di Rabat.
Nel comunicato non è rivelata l'identità delle persone arrestate, ma si precisa che l'operazione è scattata nella città di Laayoune e ha portato allo smantellamento di una "cellula terroristica" che pianificava "attentati" in Marocco.
Dalle indagini è emersa la "totale approvazione" degli obiettivi dello Stato islamico (is) da parte dei quattro sospetti arrestati. Il leader della cellula - si conclude la nota - aveva una "grande esperienza" nella produzione di esplosivi e voleva eseguire attentati contro "obiettivi sensibili" nel regno. Al momento si stima che siano circa 1.500 i marocchini che combattono tra le fila di gruppi jihadisti come l'Is.