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Terrorismo: Belmokhtar ucciso in raid aereo Usa in Libia

15 giugno 2015 | 08.20
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La morte del terrorista algerino annunciata dal governo libico di Tobruk

 - Xinhua
- Xinhua

Il terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar, leader del movimento di al-Murabitoun ed ex membro di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi), è stato ucciso nella notte da un raid aereo americano condotto in Libia. Lo rende noto il governo libico 'esiliato' a Tobruk, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale. ''Il governo libico nell'est della Libia conferma che jet da combattimento Usa hanno condotto raid aerei la scorsa notte causando la morte del terrorista Belmokhtar'', ha detto un portavoce del governo libico. Ieri il Pentagono aveva detto che Belmokhtar era un obiettivo dei raid. ''Posso confermare che l'obiettivo dei raid antiterrorismo della scorsa notte in Libia era Mokhtar Belmokhtar'', ha detto il portavoce del Pentagono, il colonnello Steve Warren.

Il gruppo di Belmokhtar, fondato nel 2012, è responsabile dell'attentato del gennaio del 2013 all'impianto gas di In Amenas, nel sud est dell'Algeria al confine con la Libia, costato la vita a 37 lavoratori stranieri. Soprannominato ''l'Intoccabile'' o ''Mr Marlboro'' per il suo ruolo nel contrabbando di sigarette attraverso il Sahel, Belmokhtar è un ex membro di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). E' anche accusato di aver organizzato due attentati kamikaze in Niger causando la morte di almeno 25 persone. A metà maggio un esponente di spicco del movimento di al-Murabitoun, Adnan Abou Walid Sahraoui, aveva annunciato che il gruppo aveva giurato fedeltà allo Stato Islamico (Is) di Abu Bakr al-Baghdadi. Il giorno dopo, però, lo stesso Belmokhtar aveva preso le distanze dall'Is, ribadendo la sua fedeltà al leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahri, successore di Osama bin Laden.

Il raid condotto dagli Stati Uniti nella notte è il primo attacco aereo americano dalla campagna della Nato del 2011 contro Muammar Gheddafi, durante la rivoluzione culminata con la deposizione e l'uccisione dell'ex colonnello libico. Secondo fonti locali, ore dopo il raid aereo un convoglio di pickup con a bordo feriti dal bombardamento è arrivato all'ospedale di Ajdabiya. Ne è seguito uno scontro a fuoco con le forze dell'esercito regolare e diversi militanti sono stati uccisi e feriti, per poi ritirarsi nel deserto.

Il bombardamento americano segue gli appelli lanciati dagli Stati Uniti per la fine delle ostilità in corso in Libia. Washington sta esortando i governi rivali libici, ovvero quello riconosciuto dalla comunità internazionale 'esiliato' a Tobruk e quello sostenuto dai Fratelli Musulmani e dalle milizie islamiche a Tripoli, a concordare un piano di pace mediato dalle Nazioni Unite entro il 17 giugno, ovvero prima dell'inizio del Ramadan.

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