Terrorismo: jihadisti libici negano uccisione Belmokhtar

Il gruppo jihadista libico Ansar al-Sharia ha negato la notizia dell'uccisione di Mokhtar Belmokhtar, terrorista algerino leader del movimento di al-Murabitun ed ex membro di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). In un comunicato, il gruppo elenca sette nomi di persone uccise in un raid aereo degli Stati Uniti nell'est della Libia. Le autorità libiche affermavano ieri che Belmokhtar era tra le vittime del raid, ma il suo nome non compare nell'elenco di Ansar al-Sharia. "Nessun altro è stato ucciso", si legge nel comunicato del gruppo terroristico.

Belmokhtar è considerato la mente dell'attacco del gennaio 2013 all'impianto per la produzione di gas di In Amenas, nel sud est dell'Algeria al confine con la Libia, costato la vita a 37 lavoratori stranieri.

Sarebbero invece sei i jihadisti uccisi nel raid aereo americano secondo la stampa mauritana, che cita fonti libiche "ben informate". Per le fonti, Belmokhtar non figura tra le vittime. La loro versione conferma quindi quella degli Ansar al-Sharia. La fonti hanno detto all'agenzia mauritana 'al-Akhbar' che i sei morti in questione sono "libici vicini a Belmokhtar" e hanno parlato inoltre di due feriti, "uno yemenita e un tunisino".

I due sarebbero stati trasportati all'ospedale di Ajdabya da "un gruppo armato locale guidato da un personaggio vicino agli ambienti estremisti e ad alcune influenti tribù della città".

Stando alle fonti, "gli Ansar al-Sharia si sono recati subito in ospedale a recuperare i due feriti" e questo ha generato "un nuovo scontro che ha causato un morto tra gli Ansar al-Sharia e sette tra le forze tribali".