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Turchia bombarda basi Is in Siria

24 luglio 2015 | 08.15
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Turchia bombarda basi Is in Siria

Vasta operazione in Turchia contro sospetti militanti del sedicente Stato islamico (Is), del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) e di altre organizzazioni terroristiche. In tutto sono finite in manette 297 persone: i controlli della polizia sono scattati in 16 province del Paese. Lo ha annunciato il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, citato dal sito del quotidiano Hurriyet. In un blitz nel quartiere di Bagcilar, a Istanbul, è rimasta uccisa una sospetta militante del Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-C), organizzazione di ispirazione marxista al bando per terrorismo.

La donna è morta in uno scontro a fuoco scoppiato mentre le forze di sicurezza tentavano di fare irruzione nella sua abitazione. Tra le persone arrestate si contano anche 37 stranieri.

L'Aeronautica turca ha inoltre eseguito nella notte raid aerei contro tre obiettivi dell'Is nel nord della Siria. I bombardamenti sono andati avanti per 13 minuti. Gli attacchi contro le postazioni dell'Is, riferisce una nota dell'ufficio del primo ministro turco, sono stati condotti da tre F-16 decollati da una base aerea della provincia meridionale di Diyarbakir alle 3.12 ora locale. Sono stati colpiti con missili guidati due quartier generali e un punto di raduno dell'Is.

Secondo l'emittente CnnTurk, i caccia di Ankara hanno sganciato i loro missili dalla Turchia, senza entrare nello spazio aereo siriano. L'operazione, nome in codice 'Yalcin Nane', è scattata dopo la morte ieri di un sottufficiale dell'esercito turco, rimasto ucciso nella provincia di Kilis in un attacco sferrato da una zona della Siria sotto il controllo dell'Is.

L'esercito turco non è intenzionato a intervenire via terra. A dirlo è Abu Hasan, esponente militare dell'Esercito dei Mujahedin nel nord di Aleppo, una formazione armata siriana anti-Is, che parlando con Aki-Adnkronos International ha spiegato come "le attività militari turche cui si è assistito nelle ultime settimane al confine con la Siria non suggeriscono che la Turchia voglia intervenire in Siria" via terra. Le forze Ankara hanno infatti colpito obiettivi jihadisti ma senza varcare il confine.

Dopo lunghe trattative,intanto, la Turchia ha accettato la richiesta degli Stati Uniti di concedere la base Nato di Incirlik, nella provincia meridionale di Adana, alle forze della coalizione internazionale che combattono contro l'Is. Lo ha riferito il sito del quotidiano 'Today's Zaman', spiegando che il via libera è arrivato dopo un colloquio telefonico tra il presidente Usa, Barack Obama, e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan.

Importante, in questo senso, è stata anche la recente visita in Turchia del generale John Allen, inviato speciale del presidente degli Stati Uniti per la coalizione anti-Is. Alcune fonti, rimaste anonime per la sensibilità della questione, hanno riferito al giornale che la base di Incirlik sarà a disposizione degli aerei della coalizione, mentre i jet turchi non saranno utilizzati nelle operazioni contro l'Is. Nella base di Incirlik sono ospitate truppe turche, statunitensi e inglesi. Il via libera al suo utilizzo da parte della coalizione rappresenta una svolta perché la base è molto vicina al territorio siriano e distante in linea d'aria poco più di 100 chilometri dalla 'capitale' del califfato Raqqa, nel nord della Siria.

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