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"Sgozzeremo il generale Haftar", la minaccia dell'Is in un video

03 agosto 2015 | 14.09
LETTURA: 3 minuti

"Sgozzeremo" il generale Khalifa Haftar, a capo della campagna anti-islamista in Libia, e i parlamentari della Camera dei Rappresentanti, l'assemblea riconosciuta dalla comunità internazionale. E' la minaccia contenuta in un nuovo video diffuso sul web dal sedicente Stato Islamico (Is) con il titolo "Messaggi da Sirte".

Nel filmato di circa sei minuti diffuso dalla "Wilayat di Tripoli", la cui autenticità non è stata verificata, "Abu al-Baraa Al-Tunisi" a volto scoperto minaccia: "Per il tiranno (Haftar, ndr) e i suoi seguaci, infedeli e apostati che si incontrano e tramano in Parlamento (...) non avremo pietà, avremo piacere di sgozzarli".

"Non abbiamo paura di uccidere questi tiranni - continua - Vi combattiamo con convinzione e fede, con determinazione, sicuri che Dio ci darà la vittoria, anche se non immediatamente". "Non potrete farci nulla di male - aggiunge - Se voi ci combattete per motivi economici, noi vi combatteremo per motivi religiosi".

"Al-Tunisi" si rivolge quindi ai "tiranni arabi" e dice: "Non siete nulla". "Questa nostra ultima guerra è contro i crociati e con l'aiuto di Dio la vittoria sarà nostra - conclude - Non vogliamo altro che il martirio".

Il filmato prosegue poi con l'intervento di "Abu Hamza al-Masry", che parla a volto coperto e armato. Dalle immagini di "vita quotidiana", nel video si passa a immagini di combattenti, bandiere nere dell'Is che sventolano in mezzo a città e uomini che innalzano kalashnikov nel nulla. "Abu Hamza al-Masry" esordisce spiegando che il "messaggio" è per il "fratelli in Siria, Iraq, nel Fezzan, a Tripoli, in Algeria, Africa Occidentale, in tutto il mondo" e li esorta ad "avere pazienza" perché la "vittoria è questione di pazienza". "La vittoria non verrà facilmente, non verrà con i fiori, ma con il sangue, i teschi e con uomini fatti a pezzi", afferma, avvertendo "i nostri fratelli che vivono nei Paesi dei tiranni: lo stato islamico è già realtà", dice lanciando poi un appello a "predicatori e studiosi" affinché aderiscano al "califfato" in Libia.

Il video si conclude con "Abu Hamza al-Ansari", che parla anch'egli a volto coperto e armato. Inizia recitando con brani del Corano, poi - appena cambia l'inquadratura - torna a minacciare e definisce "maledetti" coloro che non hanno aderito al "califfato".

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