Ancora una tragedia nel Mediterraneo. Sarebbero almeno 37 i morti al largo della Libia, all'altezza di Al Khums, a causa del naufragio ieri di un altro barcone carico di migranti. A riferire l'ultimo bilancio sono i media locali. Non è chiaro quante persone fossero a bordo. Giovedì scorso il naufragio di due barconi al largo di Zuwara ha fatto circa 200 morti.
In Grecia, circa 2.500 migranti, per la maggior parte provenienti dalla Siria, sono sbarcati questa mattina al porto del Pireo, ad Atene, dopo essere arrivati nei giorni scorsi a bordo di gommoni sulle isole greche vicine alle coste della Turchia. Lo hanno riferito fonti della Guardia costiera, ricordando che ieri sera erano sbarcati altri 1.754 migranti, provenienti dalle isole di Leros, Kos, Lesbos, Kalymnos, Samos e Agathonisi.
Mentre in Austria le autorità hanno arrestato cinque presunti trafficanti nell'ambito di un'operazione per il controllo dei veicoli che entrano nel Paese attraverso le frontiere orientali. Lo hanno reso noto fonti di polizia, all'indomani del rafforzamento della vigilanza ai confini dopo il ritrovamento, nei giorni scorsi, di un camion con i corpi di 71 migranti morti per asfissia.
In Italia, intanto, nel provvedimento di convalida del fermo dei dieci scafisti bloccati subito dopo lo sbarco della nave svedese 'Poseidon' con 52 cadaveri a bordo, il gip di Palermo Giangaspare Camerini usa parole durissime. Avevano una "disumana condotta criminale" che "acclara la loro personalità criminale" scrive il gip. Una condotta che "risulta ben lontana da quella doverosa, che gli stessi operavano in un contesto illecito al fine di lucro".
"Pur avendo contezza della situazione - scrive il gip nell'ordinanza - gli scafisti non hanno desistito dalla loro condotta, tenuta per un considerevole lasso di tempo". "Sussiste, quindi, in capo agli indagati, quantomeno l'elemento soggettivo del dolo eventuale", dice il magistrato. Non solo. "Sussistono le circostanze aggravanti di aver agito in numero di persone superiore a 5, con crudeltà verso le persone, con uso di armi".
